Seduta al rialzo venerdì per il CRB Index
L'indice CRB(R) Index Excess Return (CRY) venerdì ha guadagnato l'1,3% a 286 dollari circa. Il saldo della settimana tuttavia resta negativo, la precedente era terminata a 288 dollari circa.
I prezzi stanno cercando da un paio di settimane di riportarsi al di sopra della linea rialzista disegnata dai minimi di aprile 2020, violata a fine settembre e ora passante a 288 dollari circa.
Sopra quei livelli diverrebbe credibile un tentativo di rimbalzo più consistente con target almeno fino a 302/305 dollari.
Solo al superamento anche di questo ostacolo la reazione vista dal minimo di fine settembre a 264 circa perderebbe i connotati di un rimbalzo temporaneo, destinato quindi ad essere sostituito dalla ripresa del ribasso, per acquisire i tratti di un più convinto tentativo di riprendere la tendenza rialzista di medio lungo termine.
Una chiusura di ottava sotto 273, area di transito della media mobile esponenziale a 52 settimane, potrebbe confermare i recenti segnali di debolezza e accompagnare i prezzi verso il test almeno di area 250 dollari.
Crude Oil future sotto forte resistenza
Il future sul Crude Oil (CLZ2) ha terminato venerdì a 88,86 dollari, in rialzo del 2,76%.
La Cina ha annunciato un allentamento di alcune misure contro il Covid. La politica sanitaria per il coronavirus resta rigorosa, ma questi indizi di un possibile cambiamento hanno fatto bene alle materie prime, il ciclo economico globale potrebbe avvantaggiarsi da una maggiore elasticità nei confronti del contagio.
I massimi di seduta, a 90,10, sono molto vicini sia alla media mobile esponenziale a 100 giorni sia alla trend line che unisce i massimi del 30 agosto e quelli del 10 ottobre.
Una rottura decisa di area 90,50 permetterebbe al future sul WTI di riprendere la marcia rialzista intrapresa dai minimi di settembre a 76,25 e interrottasi poi il 10 ottobre a 93,63.
Al di sopra dei 90,50 dollari si potrebbe iniziare a scommettere sul test a 112 circa del lato alto del canale ribassista che contiene le oscillazioni dei prezzi dal top di marzo.
Resistenza intermedia a 100 dollari, 50% di ritracciamento del ribasso dal picco di giugno.
Solo discese al di sotto di area 82, minimo del 18 ottobre, negherebbero le possibilità di rialzo prospettando invece il test della base del canale citato, a 76 dollari circa.
L’oro completa una figura rialzista
Le quotazioni dell'oro hanno oscillato per alcune settimane al di sopra del supporto di area 1615 dollari, disegnando una figura a doppio minimo (come il nome suggerisce due minimi allineati sugli stessi livelli).
Il superamento del picco del 4 ottobre a 1729 dollari, avvenuto giovedì, ha completato la figura attivandone il potenziale rialzista.
Il target del doppio minimo si colloca a 1845 dollari circa (proiezione dell'ampiezza della figura dal punto di rottura) ed è coincidente con il 50% di ritracciamento del ribasso dal massimo di marzo.
Resistenza intermedia a 1808, massimo dello "shooting star" del 10 agosto.
Solo movimenti al di sopra di area 1845 allontanerebbero il rischio che il rimbalzo delle ultime sedute sia una semplice fase correttiva, quindi temporanea, per prospettare invece una estensione duratura dell'uptrend.
Sotto area 1750 primo supporto a 1730 circa, in caso di violazione anche di quei livelli rischio di discese verso i 1660 dollari.