Cosa aspettarsi dall'azionario nei prossimi mesi

14/08/2024 18:05

Cosa aspettarsi dall'azionario nei prossimi mesi

Scenario complesso per i mercati

Le recenti tensioni sui mercati stimolate dalla percezione di un rischio crescente di recessione negli USA pongono alcuni dubbi. La Federal Reserve ha esagerato nella manovra restrittiva avviata nel 2022 per combattere l'inflazione? Non ha esagerato ma sta aspettando troppo a invertire il ciclo di politica monetaria? Lo scenario sta diventando rischioso per le azioni e promettente per l'obbligazionario? Peter Oppenheimer, responsabile della strategia azionaria globale e capo della ricerca macro in Europa di Goldman Sachs Research, in una recente analisi ha chiarito la propria visione.

Azionario esposto a rischio correzioni

A suo avviso al momento l'azionario sconta lo scenario migliore e pertanto la pazienza degli investitori di fronte a sorprese negative è molto bassa.

Questo è testimoniato dai recenti sell-off sui titoli che riportano dati trimestrali inferiori alle attese. Le previsioni per la seconda parte dell'anno per quanto riguarda i guadagni sull'azionario globale sono sostanzialmente piatti, proprio come quelli attesi nel 2025. Una prospettiva ben poco entusiasmante e infatti Oppenheimer invita a aumentare la diversificazione degli investimenti e a utilizzare strategie di copertura per proteggersi dai ribassi.

La quasi-bolla dell'AI

Per quanto riguarda l'azionario USA Oppenheimer utilizza il termine "effervescente" per descrivere il livello raggiunto dalle quotazioni a seguito dell'accelerazione dei titoli coinvolti nel fenomeno AI: non siamo di fronte a una bolla ma le aspettative createsi negli ultimi mesi stanno iniziando a ridimensionarsi.

Siamo di fronte all'inizio di una prolungata fase ribassista? Questo sembra improbabile dato che generalmente sono i periodi di recessione a causare fari orso prolungate. Ma le banche centrali hanno ampio spazio di riduzione dei tassi e sostenere la congiuntura ove mai quest'ultima dovesse decelerare in misura eccessiva.
La previsione dell'analista è quindi di una semplice correzione capace di riportare le valutazioni su livelli meno "tirati".

La crescita dell'azionario USA

Oppenheimer fa notare un elemento interessante. Gli USA hanno storicamente il mercato azionario e il PIL più grandi al mondo.

Dal 2008 (ovvero dalla crisi dei subprime) in poi il gap al livello di PIL rispetto al resto del mondo è rimasto sostanzialmente invariato, mentre quello del mercato azionario si è ampliato notevolmente. Non si tratta, a suo avviso, della riproposizione dell'esuberanza irrazionale di greenspaniana memoria ma dell'effetto della superiore capacità degli USA di riprendersi dalla crisi.

© TraderLink News - Direttore Responsabile Marco Valeriani - Riproduzione vietata

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