Vengono diffuse le stime relative alla revisione generale dei conti nazionali dei settori istituzionali, concordata in sede europea, che introduce innovazioni e miglioramenti di metodi e di fonti. Le serie storiche ricostruite dal 1995 sono disponibili sul data warehouse I.stat e sulla banca dati IstatData. I dati sono coerenti con i Conti Economici Nazionali rilasciati dall'Istat il 23 settembre 2024.
Nel 2023, il reddito disponibile delle famiglie aumenta del 4,9% rispetto al +6,1% del 2022, mentre la spesa per consumi finali cresce del 6,1% (+12,2% nel 2022). Di conseguenza, la propensione al risparmio delle famiglie si riduce, attestandosi al 7,7%, rispetto all'8,7% dell'anno precedente.
La dinamica dei prezzi porta, nel 2023, a una lieve riduzione del reddito disponibile delle famiglie in termini reali, con una perdita dello 0,2% del potere d'acquisto su base annua (-0,7% nel 2022). Grazie al prolungamento degli incentivi alle ristrutturazioni, gli investimenti in abitazioni delle famiglie aumentano nel 2023 di oltre 16 miliardi di euro (+14,4%), consolidando la crescita del 2022 (+28%). Il tasso di investimento del settore sale al 9,8% dal 9% dell'anno precedente.
Nel 2023, la quota di profitto delle società non finanziarie scende al 45,6% dal 46% del 2022. Il valore aggiunto cresce del 6,9% (+11,3% nel 2022) e il risultato lordo di gestione aumenta del 6,2% (+13,7% nel 2022). Gli investimenti effettuati dal settore registrano una crescita del 3,4% rispetto al +12,5% del 2022, mentre il tasso di investimento delle società non finanziarie diminuisce, attestandosi al 22,5% dal 23,3% dell'anno precedente.
Nel settore delle società finanziarie, si osserva nel 2023 un peggioramento dell'accreditamento netto, che diminuisce di 11,6 miliardi rispetto al 2022, portandosi a 49 miliardi di euro. L'indebitamento delle amministrazioni pubbliche nel 2023 è pari a -152,7 miliardi di euro, in miglioramento rispetto a -161,6 miliardi del 2022.
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