Consiglio Europeo, via libera a riforma Basilea III

Si conclude l'iter partito nel 2021

Oggi il Consiglio Europeo ha approvato la riforma Basilea III, un pacchetto di norme che ha come obiettivo quello di rendere le banche operative nell'Unione Europea più resilienti di fronte a possibili crisi economiche.
Il voto odierno è stato l'ultimo passo della procedura di adozione del nuovo regolamento, che consta della direttiva sui requisiti di capitale e di un regolamento sui requisiti di capitale emendati, verrà rapidamente pubblicato nella "Gazzetta Ufficiale" della UE per poi entrare in vigore dopo 20 giorni.

Gli Stati membri dell'Unione avranno quindi 18 mesi per trasporre la direttiva nella legislazione nazionale, mentre il regolamento sarà applicabile a partire dal 1° gennaio 2025.

Basilea III, le origini dalla crisi finanziaria

Ricordiamo che gli standard Basilea III sono stati concordati dal Comitato di Basilea per la Vigilanza Bancaria per migliorare la normativa prudenziale, la vigilanza e il risk management delle banche in risposta alla crisi finanziaria globale del 2007-2008.

La direttiva sui requisiti di capitale e di un regolamento sui requisiti di capitale emendati sono la trasposizione degli standard internazionali di Basilea nella legislazione UE.

L'approvazione odierna da parte del Consiglio Europeo segue la presentazione da parte della Commissione Europea di una proposta di implementazione degli standard di Basilea III tramite una serie di emendamenti della direttiva e del regolamento risalente all'ottobre 2021.
Il Consiglio e il Parlamento Europeo raggiunsero un accordo politico provvisorio sulla proposta a fine giugno 2023.

Il floor ai requisiti di capitale

Entrando brevemente nel dettaglio della riforma possiamo affermare che l'elemento principale è l'introduzione di un floor, un livello minimo dei requisiti di capitale delle banche al fine di evitare cali eccessivi, e rendere i requisiti meglio comparabili.

Il cosiddetto "output floor" fissa un limite minimo sui requisiti di capitale che vengono determinati sulla base dei modelli interni delle banche pari al 72,5% del requisito che si applicherebbe qualora utilizzassero modelli standard di misurazione. Inoltre le nuove regole armonizzano i requisiti applicabili all'autorizzazione all'attività di sussidiarie di banche di Paesi terzi e alla loro vigilanza nella UE.