Oggi i rappresentanti dei Paesi membri dell'Unione Europea nel Comitato Speciale sull'Agricoltura (Special Committee on Agriculture, SCA) hanno approvato il mandato a negoziare del Consiglio Europeo sulla regolamentazione riguardante le nuove leggi destinate a combattere le pratiche commerciali transfrontaliere scorrette nella catena di fornitura di cibo e prodotti agricoli.
"I nostri agricoltori meritano di ottenere uno standard di vita adeguato dal loro lavoro. Con queste norme potremo meglio proteggerli dalle pratiche commerciali transfrontaliere scorrette e rafforzare la loro posizione nella catena di fornitura del cibo", ha dichiarato Czes?aw Siekierski, ministro dell'Agricoltura e dello Sviluppo Rurale della Polonia.
I punti principali della proposta mirano a delineare un ampio spettro di regole per la cooperazione transfrontaliera contro le pratiche commerciali scorrette nelle relazioni tra imprese nella catena di forniture di cibo e prodotti agricoli. Esse migliorano la cooperazione tra Stati nei casi in cui domanda e offerta si trovano in Paesi membri diversi.
La normativa proposta introduce un meccanismo di assistenza reciproca che consentirà alle autorità di polizia nazionali di chiedere e scambiare informazioni e di richiedere a un'altra autorità di polizia di prendere iniziative a loro favore.
Essa introduce anche un meccanismo per azioni coordinate in casi di pratiche commerciali transfrontaliere scorrette su ampia scala che coinvolgono almeno tre Paesi UE. In queste situazioni viene designato un coordinatore per agevolare le risposte.
Il Consiglio Europeo appoggia i punti principali della proposta della Commissione Europea del dicembre 2024 ma, nel suo mandato a negoziare, suggerisce anche una serie di miglioramenti. In particolare, il Consiglio concorda sul fatto che la normativa debba contenere regole per la cooperazione tra Paesi membri bei casi di pratiche commerciali scorrette da fuori l'Unione Europea, al fine di meglio proteggere gli agricoltori europei.
In più, il mandato del Consiglio introduce regole sulla copertura dei costi affrontati nei casi di assistenza reciproca. Lo Stato membro che chiede informazioni o misure investigative o di polizia dovrebbe accollarsi i doverosi costi sostenuti dal Paese che ha condotto le indagini e le azioni di polizia. A tal proposito, tutte le sanzioni incassate possono essere utilizzate per coprire tali costi.
Il mandato fa chiarezza anche sulle norme in base alle quali gli Stati membri possono rifiutare la richiesta di informazioni dall'autorità di un altro Paese o rifiutarsi di partecipare alle azioni di polizia. Esso fa luce anche sulla regole sulla protezione dei dati e sulla riservatezza.