Il Consiglio Europeo oggi ha deciso di estendere di un anno, fino al 20 gennaio 2026, le attuali misure restrittive contro chi sostiene, facilita o rende possibili azioni violente da parte di Hamas e la Jihad Islamica Palestinese (PIJ).
Tutte le persone fisiche e giuridiche precedentemente identificate come responsabili di aver finanziato Hamas e la PIJ o di aver reso possibili le loro azioni violente resteranno nella lista: si tratta di 12 persone fisiche e 3 persone giuridiche sanzionate in base a questo schema di misure restrittive.
I soggetti compresi nella lista del regime di sanzioni sottostanno al congelamento dei loro beni. Anche l'accantonare fondi o risorse economiche, in via diretta o indiretta, a loro favore è vietato. In aggiunta, alle persone fisiche inserite nella lista è proibito entrare nell'Unione Europea.
Il provvedimento trae origine dalla dichiarazione dell'Alto rappresentante dell'Unione per gli Affari Esteri e la Sicurezza del 7 ottobre 2023 per conto dell'Unione Europea sugli attacchi a Israele, con la condanna nei termini più forti possibile degli attacchi multipli e indiscriminati di Hamas contro Israele e il profondo cordoglio per le perdite di vite umane.
Il 19 gennaio 2024 il Consiglio Europeo ha approvato la Decisione 2024/385 con conseguente istituzione di una serie di misure restrittive nei confronti di sei persone fisiche accusate di supportare, facilitare o rendere possibili azioni violente di Hamas e PIJ. Queste misure si aggiungono a quelle adottate nel 2001.
Il 28 giugno 2028 il Consiglio ha aggiunto sei persone fisiche e tre persone giuridiche alla lista dei soggetti alle sanzioni, portando il totale a 12 persone fisiche e 3 persone giuridiche.
L'Unione Europea ribadisce il suo impegno al rispetto delle leggi internazionali e verso una pace totale, equa e duratura basata su una soluzione a due Stati in accordo con le risoluzioni del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite dove di Paesi democratici, Israele e Palestina, vivono fianco a fianco in pace all'interno di confini sicuri e riconosciuti: l'Unione Europea continuerà a lavorare con i partner internazionali per rinvigorire il processo politico finalizzato a questo scopo.