Consiglio Europeo, IVA digitale e agenda semplificazione fiscale

Il Consiglio Europeo va avanti nel processo di modernizzazione ed efficientamento dell'apparato delle norme fiscali dell'Unione Europea. Ieri è stato dato il via libera finale a ai provvedimenti che renderanno le regole UE sull'IVA conformi all'era digitale. Il pacchetto comprende una direttiva, un decreto e un decreto attuativo e apporta cambiamenti a tre differenti aspetti del sistema IVA.

In particolare le nuove norme: renderanno gli obblighi di comunicazione IVA completamente digitali per le società che vendono beni e servizi a imprese basate in un altro Stato membro della UE; richiederanno l'utilizzo di piattaforme online per il pagamento dell'IVA su per gli affitti turistici brevi e per i servizi di trasporto passeggeri nella maggior parte dei casi in cui i fornitori di servizi persone fisiche non addebitano l'IVA; miglioreranno e amplieranno l'IVA online del regime one-stop-shop consentendo alle imprese di non dover effettuare costose registrazioni IVA in ogni Stato membro in cui operano.

Il Consiglio Europeo ha anche approvato le conclusioni per l'agenda di semplificazione fiscale con l'obiettivo di contribuire alla competitività UE. Le conclusioni rappresentano l'opinione del Consiglio e forniscono gli orientamenti su possibili prossime iniziative in campo fiscale, nell'ambito del miglioramento della competitività dell'Unione Europea e della riduzione dei fardelli amministrativo, regolamentare e di rendicontazione.

Le conclusioni, tra le altre cose, puntano alla revisione dell'attuale struttura legislativa UE in ambito fiscale: quest'ultima dovrebbe essere basata su quattro principi: riduzione degli obblighi di contabilità, amministrativi e conformità alle regole per le amministrazioni degli Stati membri e per i contribuenti; eliminazione di norme fiscali obsolete e sovrapposte; aumentare la chiarezza delle leggi fiscali; snellire e migliorare l'applicazione di leggi fiscali, procedure e obblighi di rendicontazione.

Il Consiglio invita la Commissione Europea a consultare gli stakeholder rilevanti e introdurre un piano di azione operativo, pragmatico e ambizioso comprendente un credibile cronoprogramma e una road map del lavoro previsto prima della fine dell'autunno 2025.