Concordato preventivo biennale: le principali novità tra scadenze, flat tax e tanto altro

11/06/2024 10:15

Concordato preventivo biennale: le principali novità tra scadenze, flat tax e tanto altro

Introdotto in forma sperimentale quest'anno, il concordato preventivo biennale partir a breve per molti contribuenti.

Un nuovo sistema che dovrebbe agevolare tutti, Fisco compreso, ma sembra che non basti per alcune associazioni.
Al punto che di recente sono state proposte delle correzioni per rendere ancora pi agevolato il nuovo percorso fiscale.

Come ad esempio delle nuove scadenze, cos da far rientrare la richiesta e le verifiche in tempi ancora pi fattibili, oppure una specifica flat tax.

Vediamo insieme tutte le novit in arrivo sul Fisco.

Per saperne di pi in merito all'argomento, consigliamo di approfondire al meglio la questione con questo video YouTube, con ringraziamento al canale di Wolters Kluwer Italia.

Concordato preventivo biennale: le ultime novit sul Fisco

Non sono poche novit in arrivo per i contribuenti che vogliono affidarsi al concordato preventivo biennale gi a partire dal 2024.

Un patto che partir a breve, in data 15 giugno, quando il software dell'Agenzia delle Entrate dovr risultare disponibile.

Un software che permetta l?invio degli ulteriori dati necessari oltre alla stessa adesione.

Ma prima di allora, il Governo dovr valutare tutte queste proposte precedentemente raggiunte all'attenzione dello stesso Viceministro dell'Economia Maurizio Leo.

Riporta il Sole 24Ore, sono diverse le proposte da parte di alcune associazioni di categoria, tutte atte ad agevolare ancora di pi questo concordato preventivo.

Come la cancellazione del vincolo dell?importo minimo di 2.000 euro di reddito e del valore della produzione tassabile, in modo da fiscalizzare le perdite maturate a seguito dei componenti straordinari non considerati nella stima.

E in primis l'introduzione di un?imposta sostitutiva da applicare sulla differenza tra il reddito concordato e quello utilizzato come base di calcolo, ovvero il reddito incrementale.

Appunto una flat tax, che potrebbe essere graduata in base al punteggio ed alla somma richiesta.

Cos facendo, pi alto il punteggio, pi bassa l?aliquota. A cui si aggiunge anche la possibile gradualit dell'imposta per scaglioni, sempre riporta il Sole.

Concordato preventivo biennale: il perch della flat tax

C' una ragione semplice dietro la richiesta di questa tassazione piatta all'interno del concordato preventivo biennale: la correzione della natura "meritocratica" del sistema, che vuole venire incontro specialmente ai contribuenti con certi punteggi ISA.

Ricordiamo che per ISA ci riferiamo agli Indici Sintetici di Affidabilit, ovvero quelli indicatori che puntano a fornire a professionisti e imprese un riscontro accurato e trasparente sul loro livello di affidabilit fiscale.

Creati con il decreto legge n.

50/2017
, gli ISA servono a favorire l?emersione spontanea delle basi imponibili e a stimolare l?assolvimento degli obblighi tributari da parte dei contribuenti.

In poche parole, pi si affidabili, e meno l'Amministrazione sar propensa ad analizzare la propria situazione finanziaria, e cos ad effettuare eventuali controlli.

Nel caso del concordato preventivo biennale, se si raggiunge un punteggio il pi vicino possibile al 10, una soluzione del genere diventa congeniale.

Non si pu dire lo stesso nel caso delle partite IVA con basse ISA, che potrebbero anzi trovare l'ennesimo "contro" di quest'operazione.

Come ad esempio l'acconto di novembre.

Tra le parti pi controverse del concordato per le partite IVA, il sottoscrivente dovr versare in secondo acconto a novembre un'imposta che, se concordata, potrebbe risultare pi alta rispetto a quella dovuta che avrebbe originariamente pagato.

Da qui la necessita di "proteggere" le partite IVA con una soluzione "piatta".

Cos facendo, eventuali richieste di maggiori imponibili (se elevate) troverebbero meno contrariet, garantendo cos il successo della misura.

Concordato preventivo biennale: nuove scadenze in arrivo

Oltre alla proposta di una flat tax per i redditi incrementali, si starebbe valutando di spingere pi in avanti la scadenza originaria per l'invio della dichiarazione concordata con l'Agenzia.

Non pi al 15 ottobre, come stabilito dal decreto, bens andare direttamente al 31 ottobre.

L'obiettivo in questo caso di agevolare la fase di valutazione dello strumento fiscale.

Ma non solo la dichiarazione: anche la scadenza per il pagamento del saldo e primo acconto delle imposte potrebbe cambiare.

Parliamo di quella con la maggiorazione dello 0,40%, dovuta al 31 luglio: si andrebbe invece al 31 agosto, o al limite al 2 settembre, essendo il 31 un pre-festivo.
Ma tutto deve essere ovviamente deciso dal Governo.

© TraderLink News - Direttore Responsabile Marco Valeriani - Riproduzione vietata

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