La Banca Centrale Europea ha annunciato un taglio dei tassi di interesse di 25 punti. Pertanto, il tasso sui rifinanziamenti principali passa dal 4,50% al 4,25%, quello sui depositi dal 4% al 3,75% e quello sui prestiti marginali dal 4,75% al 4,50%. Questa decisione è stata comunicata dopo la riunione del Consiglio direttivo della banca, mettendo in evidenza che, nonostante i progressi recenti, vi sono ancora pressioni significative sui prezzi interni, il che implica che l'inflazione rimarrà probabilmente sopra l'obiettivo per la maggior parte del prossimo anno. Questo è il primo taglio dei tassi dal 2016.
La strategia
La BCE ha deciso di ridurre i tassi di 25 punti poiché, in base ad una valutazione aggiornata delle prospettive di inflazione, della dinamica dell'inflazione di base e dell'intensità della trasmissione della politica monetaria, è ora opportuno mitigare il livello di restrizione della politica monetaria dopo nove mesi di tassi di interesse invariati. Il comunicato finale della riunione del Consiglio direttivo sottolinea che da settembre 2023, l'inflazione è diminuita di oltre 2,5 punti percentuali, migliorando notevolmente le prospettive di inflazione.
Le prossime mosse
Per quanto riguarda le future decisioni, Francoforte mantiene la sua consueta prudenza. Il Consiglio direttivo della BCE continuerà a seguire un approccio basato sui dati, decidendo di riunione in riunione il livello e la durata appropriati della restrizione della politica monetaria. Le decisioni sui tassi di interesse si baseranno sulla valutazione delle prospettive di inflazione alla luce dei dati economici e finanziari in arrivo.
Il parere degli economisti sull'inflazione
Gli economisti della BCE hanno rivisto al rialzo le loro previsioni sull'andamento dell’inflazione, affermando che, nonostante i progressi recenti, le forti pressioni interne sui prezzi persistono in quanto la crescita salariale è elevata. Le ultime proiezioni degli esperti dell'Eurosistema per l'inflazione complessiva e quella di base sono state riviste al rialzo per il 2024 e il 2025. Si prevede che l'inflazione complessiva sarà in media del 2,5% nel 2024, del 2,2% nel 2025 e dell'1,9% nel 2026. L'inflazione al netto dell'energia e del cibo sarà in media del 2,8% nel 2024, del 2,2% nel 2025 e del 2,0% nel 2026. Si prevede inoltre che la crescita economica aumenterà allo 0,9% nel 2024, all'1,4% nel 2025 e all'1,6% nel 2026.
Alla notizia i mercati europei mostrano una certa stabilità proseguendo il loro timido rialzo.
(Redazione)