Creare un portafoglio d'investimenti: da cosa partire
Innanzitutto, per creare il proprio portafoglio d’investimenti occorre capire quali sono le finalità cui esso è destinato e l’orizzonte temporale a disposizione per raggiungere questi obiettivi o traguardi che ci siamo prefissati.
Non è però finita qui.
Infatti, è necessario anche che ognuno di noi comprenda esattamente il livello di rischio che è in grado di tollerare.
Come si fa a capire tutti questi elementi e a ponderarli bene?
Risulta fondamentale una corretta pianificazione finanziaria.
Che cosa significa?
Vuol dire che, ogni persona, deve analizzare la propria situazione in rapporto all’età, all’attività svolta, alla situazione familiare, al patrimonio che ha a disposizione e a quali sono le necessità presenti e future cui andrà incontro.
Ovviamente non tutto è prevedibile.
Quindi, bisogna tenere anche in considerazione la famosa carta degli “Imprevisti” che sempre si può pescare dal mazzo.
Una volta stabilito il quadro generale, si può passare all’aspetto operativo.
Creare un portafoglio d’investimenti: gli strumenti a disposizione
Gli strumenti a disposizione per tradurre nella pratica quanto stabilito attraverso la pianificazione finanziaria, sono davvero molti.
Ve ne sono per tutti i gusti e per tutte le esigenze: è fondamentale fare attenzione a ciò che si fa in rapporto alle motivazioni e agli obiettivi.
Per essere più chiari ed espliciti: ogni operazione deve essere inserita nel contesto del giusto asset di portafoglio.
Qualsiasi elemento che derivi da casualità piuttosto che da irrazionalità non porta mai a nulla di positivo.
Ad ogni obiettivo, ad ogni traguardo, ad ogni arco temporale corrispondono uno o più strumenti finanziari adatti allo scopo.
Per le esigenze di breve periodo, ad esempio, si opterà per un parcheggio di liquidità che permetta di percepire comunque un rendimento cercando di minimizzare il rischio.
Obbligazioni, fondi, etf che investono nel comparto dei titoli a reddito fisso o variabile, corporate o titoli di stato, possono essere utilizzati per soddisfare esigenze di medio periodo.
Azioni, fondi bilanciati o azionari ed etf, sono invece da preferire nel momento in cui si pensa alle esigenze di lungo periodo.
Questo, ovviamente, a grandi linee.
Ribadiamo che ogni persona avrà il proprio personale portafoglio finanziario.
Creare un portafoglio d’investimenti: la diversificazione
Il rischio è una componente essenziale da prendere in considerazione per qualsiasi tipologia di investimento.
Come cercare di ridurre il rischio per quanto possibile?
La risposta è: diversificazione.
Cosa significa diversificare?
Vuol dire suddividere il rischio tra diversi strumenti finanziari, aree geografiche, settori, mercati, considerando anche gli investimenti alternativi.
Quindi, anche il settore immobiliare, quello delle materie prime, gli hedge fund, o le criptovalute devono essere inseriti nel contesto globale.
Ciò vuol dire che è obbligatorio destinare una parte del portafoglio anche agli investimenti alternativi?
La risposta è sempre soggettiva.
Nessun obbligo di agire, semmai è doveroso prendere in considerazione la facoltà di inserire queste tipologie di investimento nel contesto globale.
Poi, se inserirli all’interno della diversificazione (per importi ridotti, ovviamente), è una decisione che spetta alla singola persona.