La seduta di oggi si è caratterizzata da un calo per Piazza Affari e le altre borse del Vecchio Continente. In particolare, il Ftse Mib ha chiuso in ribasso dello 0,5% a 28.575 punti. Le vendite sono state concentrate soprattutto su Amplifon (-4,3%), Mps (-3,2%), Hera (-2,2%) e A2a (-2,15%), mentre hanno registrato un aumento Telecom Italia (+1,7%), Moncler (+1,7%) ed Eni (+1,5%).
L'avversione al rischio continua a dominare i mercati dopo la riunione della Federal Reserve, dalla quale è emerso che i tassi potranno ancora salire e rimarranno elevati per un periodo di tempo prolungato. Anche oggi, diversi membri della banca centrale americana hanno fatto interventi, tra cui Michelle Bowman, che si è espressa a favore di ulteriori aumenti dei tassi per contrastare l'inflazione.
Nel corso della giornata sono stati pubblicati gli indici Pmi delle principali economie europee e degli Stati Uniti. L'eurozona continua a mostrare una contrazione dell'attività economica, nonostante una parziale ripresa del settore terziario, mentre gli indici Pmi statunitensi indicano un settore dei servizi quasi stagnante e un settore manifatturiero ancora in calo, seppur in miglioramento.
Per quanto riguarda le materie prime, il prezzo del petrolio Brent oscilla tra i 93 e i 94 dollari al barile, con particolare attenzione al settore dei carburanti a seguito del divieto temporaneo della Russia alle esportazioni di diesel e benzina.
Sul fronte valutario, l'euro/dollaro si mantiene stabile a 1,066, mentre il dollaro/yen è salito sopra quota 148 dopo la riunione della Bank of Japan, che ha confermato i tassi negativi e la politica monetaria invariata, ribadendo che l'inflazione sta decelerando.
Nel comparto obbligazionario, lo spread tra i titoli di Stato italiani e tedeschi si è ampliato fino a 184 punti base, con il rendimento del Btp decennale italiano oltre il 4,57%.
Per la prossima settimana, l'attenzione sarà focalizzata sull'inflazione nell'eurozona, i cui dati sono attesi venerdì, e sugli interventi di diversi banchieri, tra cui il presidente della Federal Reserve Jerome Powell.
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