Il Consiglio di Amministrazione di Cellularline S.p.A., leader europea nel settore degli accessori per smartphone e tablet e quotata al Mercato Euronext STAR Milan, ha approvato la Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2023.
I ricavi delle vendite sono stati pari a 67,8 milioni di euro, in aumento rispetto ai 54,6 milioni registrati al 30 giugno 2022. L'EBITDA Adjusted è salito a 4,6 milioni di euro, superando i 3,3 milioni del 30 giugno 2022. Il Risultato Netto ha mostrato una perdita di 4 milioni, ma in miglioramento rispetto alla perdita di 43 milioni del 30 giugno 2022. Il Risultato Netto Adjusted ha registrato una perdita di 1,1 milioni, contro una perdita di 0,3 milioni al 30 giugno 2022.
L'indebitamento finanziario netto è stato di 48,6 milioni di euro, in crescita rispetto ai 40,4 milioni al 31 dicembre 2022, principalmente a causa della contabilizzazione dell'acquisto di Peter Jäckel GmbH secondo gli standard IFRS.
Marco Cagnetta, Consigliere e General Manager Sales and Marketing di Cellularline, ha espresso la sua soddisfazione per i risultati raggiunti. Ha sottolineato la crescita vigorosa dei ricavi in tutte le linee di prodotto, in particolare la linea Red, core business del gruppo. Ha evidenziato l'espansione in Germania, favorita da un recente accordo distributivo e da un'acquisizione effettuata all'inizio dell'anno. Ha inoltre citato la crescita della controllata Worldconnect, grazie al rinnovato traffico aeroportuale. Infine, Cagnetta ha ribadito l'obiettivo della società di espandere ulteriormente il business e aumentare la redditività, grazie alla strategia di crescita internazionale e alla gestione attenta dei costi operativi.
In merito all'evoluzione futura della gestione, Cagnetta ha manifestato fiducia in una positiva evoluzione del risultato aziendale rispetto all'esercizio precedente, in base alla crescita registrata nel primo semestre del 2023, alle azioni intraprese dal management, e all'andamento dei mercati finali e valutario. Ha ricordato, infine, che i ricavi del primo semestre, a causa della stagionalità del business, incidono storicamente meno del 40% sul totale annuo e che la società genera la maggior parte della sua redditività nel secondo semestre.
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