Parlamento Europeo: via alle trattative con i governi sulla casa green
Ieri il Parlamento Europeo ha dato il via libera all'avvio dei negoziati con i governi dell’Unione Europea per concordare la forma definitiva della proposta di legge finalizzata a ridurre consumo energetico ed emissioni degli immobili.
Che le trattative saranno tutt'altro che facili già si sapeva ma la conferma è arrivata dal conteggio dei voti: il mandato negoziale è stato approvato con 343 favorevoli, 78 astenuti e 216 contrari.
L'ipotesi di un obbligo a migliorare la classe energetica degli edifici ha ricevuto aspre critiche in Italia ma evidentemente anche nel resto dell'Unione l'accoglienza è decisamente fredda.
Gli obiettivi della normativa
L'obiettivo principale della nuova normativa (o almeno quello che sta facendo discutere) è di arrivare entro il 2030 ad avere tutti gli edifici residenziali in classe E e in classe D entro il 2033.
I termini sono anticipati rispettivamente a 2027 e al 2030 per gli edifici non residenziali e per quelli pubblici.
Attenzione però: gli interventi per migliorare la classe energetica sono obbligatori solo: a) in caso di vendita dell'edificio; b) in caso di ristrutturazione dell'edificio; c) in caso di ingresso di un nuovo inquilino (se l'immobile è affittato).
Pertanto chi continuerà ad abitare nello stesso appartamento senza effettuare ristrutturazioni non dovrà affrontare alcun investimento per rendere l'immobile più efficiente dal punto di vista energetico.
In ogni caso la prospettiva incombe e molti temono di dover andare incontro a un investimento troppo oneroso per le loro tasche.
Il sondaggio di Facile.it: molta perplessità tra gli italiani
La conferma arriva dal sondaggio commissionato da Facile.it agli istituti mUp Research e Norstat.
L'indagine ha interessato circa 1400 intervistati di età compresa fra 18 e 74 anni e i risultati sono in alcuni casi sorprendenti. La metà degli italiani infatti non conosce la classe energetica dell'abitazione dove vive. Addirittura 1,2 milioni di persone non conoscono proprio il concetto di classe energetica: questi ultimi dovranno informarsi rapidamente per non incorrere nel rischio di sanzioni.
Un rischio che però quasi 2 milioni di nostri concittadini (il 4,6% dei partecipanti al sondaggio) sono disposti a correre: si adegueranno agli eventuali obblighi solo a seguito di controlli.
Solo il 20% del campione ha dichiarato di essere disposto a mettersi in regola senza se e senza ma, mentre circa il 35% ha affermato che lo farà solo se ci sarà un contributo da parte dello Stato. Infine, oltre il 2% dei rispondenti ha detto che piuttosto che piuttosto che accollarsi le spese dell'adeguamento dell'immobile preferisce vendere e andare a vivere in affitto.