Nel Q2 2023, si è registrata una leggera contrazione dello 0,1% del reddito disponibile delle famiglie italiane rispetto al trimestre precedente, mentre l'incremento dei consumi è stato pari allo 0,2%. La propensione al risparmio, già in calo da vari trimestri rispetto al periodo pre-pandemico, è stata del 6,3%, ossia 0,4 punti percentuali in meno rispetto al trimestre precedente.
Secondo quanto riportato dall'Istat, nonostante la stabilità dei prezzi, il potere d'acquisto delle famiglie ha subìto una diminuzione dello 0,2% rispetto al trimestre precedente. Riguardo ai conti pubblici, nel secondo trimestre 2023, il deficit pubblico italiano in rapporto al Pil è risultato essere del -5,4%, in calo rispetto al -5,7% del corrispondente trimestre del 2022.
Questi dati sono stati resi noti dall'Istat nel conto trimestrale delle amministrazioni pubbliche. Il saldo primario (l'indebitamento al netto degli interessi passivi) si è attestato sul -0,8% rispetto al Pil, in diminuzione rispetto al -1,1% del secondo trimestre 2022. Infine, per quanto riguarda la crescita economica, nel Q2 2023 il Pil, calcolato in valori concatenati con l'anno di riferimento 2015 e corretto per gli effetti di calendario e destagionalizzato, è sceso dello 0,4% rispetto al trimestre precedente, ma è cresciuto dello 0,3% rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente. La stima preliminare del Pil, pubblicata il 1° settembre 2023, indicava una contrazione congiunturale dello 0,4% e una crescita tendenziale dello 0,4%.
(Redazione)