Buzzi prevede margine operativo lordo di 1,1-1,2 mld di euro entro il 2023

Il Consiglio di Amministrazione di Buzzi SpA si è riunito oggi per analizzare l'andamento economico dei primi nove mesi del 2023 e la posizione finanziaria netta a fine settembre. Durante questo periodo, si è registrata una riduzione dei volumi di vendita di cemento (-8,1%) e calcestruzzo (-12,0%), principalmente a causa della contrazione della domanda in Europa Centrale ed Orientale, mentre in Italia e negli Stati Uniti si è verificata una debole debolezza. Tuttavia, la variazione dei prezzi è stata favorevole in tutti i mercati, compensando la diminuzione delle quantità vendute. I ricavi netti consolidati per i primi nove mesi dell'anno sono stati di 3.303 milioni di euro, segnando una crescita di circa il 10% rispetto al 2022. La società ha ricevuto una conferma da parte di S&P del suo ottimo giudizio sul merito creditizio (BBB con outlook stabile), basato sui solidi risultati operativi e sulla solida flessibilità finanziaria. La posizione finanziaria netta attiva a fine settembre ammonta a 673,0 milioni di euro, rispetto ai 288,2 milioni di fine 2022 e ai 412,0 milioni di fine giugno.

Le previsioni future indicano che il contesto operativo continuerà ad essere influenzato dall'incertezza legata alla dinamica degli investimenti in costruzioni, che spesso sono rallentati dai maggiori costi dei materiali e del finanziamento. Tuttavia, nelle previsioni più aggiornate, si prevede che negli Stati Uniti la spinta derivante dalla maggiore spesa in infrastrutture e dagli investimenti industriali possa compensare la contrazione nell'edilizia residenziale. In Italia, si prevede un andamento stabile sostenuto dai piani di sviluppo infrastrutturale. In Europa Centrale, Polonia e Repubblica Ceca, invece, si prevede una domanda sottotono che rende difficile il recupero dei volumi di vendita. In conclusione, sulla base delle considerazioni sopra esposte, si ritiene ragionevole confermare le indicazioni fornite al mercato ad inizio agosto, ovvero che l'anno in corso si chiuderà con risultati decisamente migliori rispetto al 2022 grazie alla crescita dei prezzi di vendita e a un andamento dei costi più favorevole delle attese iniziali. Il margine operativo lordo ricorrente per l'intero esercizio 2023 è previsto tra 1.100 e 1.200 milioni di euro.

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