Le novità della Legge di Bilancio 2025 si fanno sentire non solo sulle pensioni, ma anche sulle buste paga dei lavoratori.
Chi ha ricevuto lo stipendio di gennaio potrebbe aver notato infatti un netto inferiore rispetto a quello dell'ultima busta paga del 2024.
Il motivo di questo improvviso taglio? Appunto alcune nuove disposizioni introdotte dalla Finanziaria.
Vediamo infatti cosa cambia da gennaio 2025, e perché alcuni avranno meno soldi in busta paga.
Per saperne di più in merito all'argomento, consigliamo di approfondire al meglio la questione con questo video YouTube, con ringraziamento al canale di Martino Campioni.
Busta paga, sempre meno soldi a partire dal 2025: ecco perché
Con la Manovra di Bilancio 2025 il Governo ha detto addio a diverse misure a favore dei lavoratori, tra cui lo sgravio contributivo disposto nel 2024.
A partire dal 1 gennaio 2025 i lavoratori non potranno più beneficiare del taglio al cuneo contributivo per i contributi IVS (Invalidità, Vecchiaia e Superstiti) a carico del lavoratore, che riguardava chi percepiva uno stipendio inferiore a 2.692 euro lordi.
Uno sgravio che andava dal 6% per chi aveva un reddito fino a 35mila euro l?anno, al 7% per chi era sotto i 25mila euro.
Tolto questo beneficio, i dipendenti del settore privato dovranno tornare a pagare l'originario 9,19%, mentre quelli del pubblico impiego dovranno versare l'8,80%. Inoltre, sono state eliminate anche le detrazioni per i figli a carico sopra i 30 anni.
In compenso, è stato introdotto da gennaio (a seconda del reddito percepito) un nuovo trattamento integrativo (che va ad aggiungersi all?ex bonus Renzi) o in alternativa un aumento della detrazione sul reddito da lavoro dipendente.
In base al reddito, il trattamento integrativo può variare dal 4,8% per chi guadagna più di 15mila euro (ma meno di 20mila euro), fino al 7,1% per chi ha meno di 8.500 euro.
Per chi percepisce più di 20mila euro, scatta un aumento della detrazione per redditi da lavoro pari a 1.000 euro l?anno. Sopra i 31mila euro però comincia a scendere, fino a scomparire del tutto a 40mila euro.
Nonostante questi nuovi extra, in molti casi l'aumento netto nella busta paga avrà un bel meno davanti.
Busta paga, quanti soldi si perdono dal 2025
Da una parte abbiamo maggiori detrazioni, e dall'altra meno soldi "liberi" dal cuneo contributivo. Tutto ciò si traduce in un calo effettivo del netto in busta paga, anche se solo per alcuni contribuenti.
Secondo la simulazione condotta da Money.it, in rapporto a quanto beneficiato nel 2024, oggi i lavoratori potrebbero perdere fino a 46 euro al mese.
In particolare, chi ha un reddito vicino a 35mila euro (ovvero uno stipendio di 2.692 euro al mese) non beneficerà più 98 euro come l'anno prima, ma solo 52,08 euro: in pratica "perderà" ben 45,92 euro al mese con le nuove disposizioni.
Inoltre, la cancellazione delle detrazioni per figli a carico con più di 30 anni potrebbe portare a una perdita aggiuntiva di circa 80 euro.
Di contro, chi ha uno stipendio sui 2.500 euro perderà "solo" 12,88 euro al mese. Addirittura chi guadagna 1.538 euro riceverà un piccolo aumento di 4 euro, dato che l'anno prima poteva avere massimo 76 euro, mentre quest'anno può ambire a 80 euro.
Ad approfittare maggiormente di queste novità sono coloro che guadagnano più di 35.000 euro. Prima esclusi dallo sgravio contributivo, ora questi lavoratori possono avere ben 20,83 euro di benefit fiscale.
Busta paga, il nodo del bonus mamme 2025 per le lavoratrici
Discorso a parte per le lavoratrici beneficiarie del bonus mamme, rinnovato per il 2025 con alcune novità per chi ha solo 2 figli a carico.
Quest'anno l'esonero contributivo previsto dal bonus spetterà solo alle mamme con 3 o più figli, di cui uno almeno minorenne. A queste lavoratrici, infatti, è previsto l'azzeramento dei contributi IVS a loro carico (fino a 3000 euro annui), più la sopramenzionata riduzione delle imposte.
Di contro, le mamme con due figli (di cui uno con meno di 10 anni) potranno ricevere soltanto un esonero parziale, ancora non quantificabile visto che manca il decreto apposito.
Per queste lavoratrici, invece, la busta paga sarà più contenuta, dato che nella mensilità di gennaio verrà ripristinata la quota IVS a carico loro. E probabilmente anche in quella di febbraio.
Una volta che sarà varato il nuovo decreto, però, riceveranno sicuramente anche gli arretrati per le prime mensilità dell?anno.