I listini europei hanno avuto un avvio negativo dopo la riunione della Federal Reserve. A Piazza Affari, il Ftse Mib ha registrato una flessione dello 0,6% a 29.060 punti, principalmente a causa delle perdite di Tenaris (-1,7%), Cnh (-1,7%), Eni (-1,3%) ed Enel (-1,2%), mentre i titoli bancari sono avanzati, in particolare Unicredit (+1,6%), sostenuta dall'annuncio del buyback e dalle dichiarazioni di Orcel.
La banca centrale americana ha mantenuto i tassi di interesse invariati, ma le nuove proiezioni indicano che la maggioranza dei funzionari è favorevole a un nuovo aumento entro la fine dell'anno. Inoltre, le proiezioni indicano un allentamento minore rispetto alle previsioni precedenti, con un previsto costo del denaro medio del 5,1% entro la fine del 2024, rispetto al 4,6% delle proiezioni di giugno. Ciò indica che la Fed intende mantenere i tassi a livelli restrittivi per contrastare l'inflazione, anche a causa della solidità del mercato del lavoro.
Oggi l'attenzione si concentra sulla riunione della Bank of England e sui dati americani relativi alle richieste di sussidi di disoccupazione e alle vendite di abitazioni esistenti. Domani sarà invece la volta della Bank of Japan.
Nel settore delle materie prime, il rally del petrolio si sta attenuando ulteriormente, con il prezzo del Brent che scende al di sotto di 93 dollari al barile. Sul mercato valutario, l'euro/dollaro continua a scendere a 1,064, mentre nel mercato obbligazionario lo spread tra i titoli di Stato italiani e quelli tedeschi si attesta a 176 punti base, con il rendimento del decennale italiano al 4,5%.
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