Le principali Borse europee hanno avviato l'ultima seduta della settimana con un leggero rialzo. Il Dax di Francoforte segna un incremento dello 0,2%, il Cac40 di Parigi e il Ftse100 di Londra crescono dello 0,05%, mentre l'Ibex35 di Madrid guadagna lo 0,3%. L'attenzione è rivolta alle politiche monetarie, dopo che giovedì la Banca centrale europea (Bce) ha ridotto i tassi sui depositi di 25 punti base, portandoli al 3,50%. Ora si attende la decisione della Federal Reserve (Fed), con il FedWatch Tool di Cme Group che indica al 57% le probabilità di un taglio di 25 punti nel prossimo meeting del Fomc del 17-18 settembre.
Tra i titoli in evidenza, Worldline perde il 12%. Il gruppo dei pagamenti ha annunciato le dimissioni del CEO Gilles Grapinet e ha rivisto al ribasso le previsioni per il 2024, con una crescita organica dei ricavi attesa all'1% rispetto al 2-3% precedentemente indicato. L'Ebitda adjusted è previsto a circa 1,1 miliardi, inferiore alla precedente stima di 1,13-1,17 miliardi. Il deputy CEO Marc-Henri Desportes assumerà la carica di CEO ad interim dal 30 settembre. Valneva, invece, perde il 10% dopo aver raccolto 61,2 milioni di euro tramite un collocamento privato di 23 milioni di nuove azioni a un prezzo unitario di 2,66 euro.
Dsv, al contrario, guadagna il 3%. L'azienda danese di trasporti e logistica ha annunciato l'acquisto di Schenker da Deutsche Bahn per un valore di 14,3 miliardi di euro. Le ferrovie tedesche avevano già avviato il processo di dismissione della sussidiaria nella logistica alla fine del 2023. Dsv prevede che, dopo l'integrazione, il gruppo avrà un fatturato di 293 miliardi di corone (oltre 39 miliardi di euro) e circa 147.000 dipendenti.
Sul fronte macroeconomico, in Francia il tasso d'inflazione, secondo l'Institut national de la statistique et des études économiques (Insee), è sceso all'1,8% annuo in agosto, rispetto al 2,3% di luglio e al 2,2% di giugno, contro l'1,9% della lettura preliminare. Su base mensile, l'indice dei prezzi al consumo è aumentato dello 0,5%, rispetto allo 0,2% precedente. L'indice armonizzato dei prezzi al consumo è cresciuto del 2,2% annuo e dello 0,6% sequenziale.
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