Le principali Borse europee hanno aperto la sessione con un trend ribassista: il Dax di Francoforte ha registrato un calo dello 0,1%, il Cac40 di Parigi dello 0,6%, il Ftse100 di Londra dello 0,1%. L'Ibex35 di Madrid, invece, ha mantenuto un andamento stabile. Gli investitori sono focalizzati sul meeting del Federal Open Market Committee (Fomc), sebbene sia improbabile che la Federal Reserve (Fed) modifichi la sua politica monetaria restrittiva. Si attende con interesse l'outlook trimestrale della Fed, che potrebbe fornire indicazioni più dettagliate sull'atteso rilassamento previsto per il biennio 2024-2025. Inoltre, il prossimo 21 marzo sarà la volta della Banca d'Inghilterra (BoE), con previsioni di stabilità dei tassi d'interesse al 5,25% dallo scorso agosto.
Nel settore del lusso, pressato dal warning di Kering (-12%), il colosso francese prevede un calo delle vendite del 10% nel primo trimestre, principalmente a causa delle prestazioni del marchio Gucci. Sul fronte macroeconomico, in Germania l'indice dei prezzi alla produzione è diminuito del 4,1% su base annua a febbraio, migliorando rispetto al 4,4% di gennaio e al 5,1% di dicembre, ma superando il calo del 3,8% previsto dal consensus. Su base mensile, i prezzi alla produzione sono diminuiti dello 0,4%, in contrasto con il precedente aumento dello 0,2%, superando la diminuzione dello 0,1% prevista dagli esperti.
Nel Regno Unito, l'inflazione è scesa al 3,4% su base annua a febbraio rispetto al 4,0% di dicembre e gennaio, contro il 3,5% atteso dal consensus di Reuters. Mensilmente, l'indice dei prezzi al consumo è cresciuto dello 0,6%, mentre l'indice core è aumentato del 4,5% su base annua. I prezzi alla produzione in input sono diminuiti del 2,7% su base annua a febbraio, in linea con le previsioni.
In sintesi, le Borse europee hanno aperto in ribasso, con un'attenzione particolare sulle decisioni della Fed e della BoE, mentre nel settore del lusso si registra una pressione significativa. Sul fronte macroeconomico, i dati indicano variazioni nei prezzi alla produzione e nell'inflazione, con la Germania che presenta un miglioramento e il Regno Unito una diminuzione.
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