Le principali Borse europee hanno aperto la seduta in ribasso. Il Dax di Francoforte cede lo 0,2%, il Cac40 di Parigi lo 0,4% e il Ftse100 di Londra lo 0,4%. Sopra la parità l'Ibex35 di Madrid (+0,1%).
Per gli Usa importante sarà la lettura di ottobre del Pce Price Index, metrica privilegiata dalla Federal Reserve (Fed) per l'inflazione in pubblicazione giovedì 30 novembre.
Il consensus di Dow Jones Newswires e Wall Street Journal è per un ulteriore declino del dato core al 3,5% annuo dal 3,7% di settembre (3,8% in agosto).
Occhi puntati anche all'intervento di Jerome Powell (in agenda venerdì 1° dicembre).
Tra i titoli in evidenza Novartis +0,2%. Il colosso elvetico punta a un tasso annuo di crescita composto del 5% per il quinquennio tra il 2022 e il 2027.
Novartis nel corso di un evento per gli investitori a Londra ha sottolineato come si sia completata la trasformazione in un'azienda farmaceutica innovativa "pure-play" (il mese scorso con il collocamento a Zurigo è stata finalizzata la separazione della sussidiaria Sandoz, attiva nei generici). Novartis punta a un margine operativo core intorno al 40% per il 2027 (contro il 35% del 2022).
Atos -4%.
L'agenzia S&P ha tagliato il rating del gruppo IT a "BB-" da "BB". Il merito di credito resta in "credit watch negative".
Merlin Properties +3%. Goldman Sachs ha promosso il titolo del gruppo immobiliare spagnolo a "buy" da "neutral".
Sul fronte macroeconomico in Germania l'indice della fiducia dei consumatori sull'economia, secondo il sondaggio pubblicato da GfK (la società di ricerca con base a Norimberga), per il prossimo mese di dicembre sale a -27,8 punti dai -28,3 punti della lettura finale di novembre (-26,7 punti in ottobre).
Il dato, sostanzialmente in linea con il recupero a -27,9 punti del consensus, segna il venticinquesimo mese consecutivo in negativo per l'indice.
In Francia l'indice della fiducia dei consumatori, secondo quanto comunicato dall'Institut national de la statistique et des études économiques (Insee, l'ente nazionale di statistica di Parigi), in novembre ha segnato un rialzo a 87 punti contro gli 84 punti attesi dagli economisti per una lettura invariata rispetto a ottobre (83 punti in settembre).
Il dato si conferma comunque ancora sotto la media di lungo periodo di 100 punti.
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