Le borse asiatiche hanno aperto con un andamento misto. L'indice di riferimento Nikkei di Tokyo ha registrato un rialzo dello 0,51% a 31.157,01 punti all'avvio della giornata, facendo presagire un clima di ottimismo tra gli investitori in attesa dell'apertura della stagione delle trimestrali, soprattutto nel settore tecnologico. Nel frattempo, lo yen continua a perdere terreno contro il dollaro, raggiungendo quota 149,70 e avvicinandosi al livello psicologico di 150, che potrebbe innescare un intervento diretto del governo giapponese per stabilizzare il cambio.
In Cina, gli indici azionari hanno presentato un trend positivo: l'indice Composite di Shanghai ha guadagnato lo 0,17%, salendo a 2.944,31 punti, mentre l'indice di Shenzhen ha segnato un incremento dello 0,33%, raggiungendo 1.782,49 punti.
La Borsa di Hong Kong, invece, ha avuto un apertura negativa, principalmente a causa delle incertezze legate al conflitto tra Hamas e Israele. L'indice Hang Seng ha perso lo 0,69%, scendendo a 17.053,15 punti.
La settimana è iniziata in modo molto instabile, con i mercati preoccupati per le tensioni geopolitiche in Israele e Ucraina, e il rischio di stagflazione.
La Borsa di Milano ha oscillato più volte attorno alla parità, ma è riuscita a chiudere in positivo, beneficando della conferma del rating sul debito pubblico da parte dell'agenzia di rating S&P.
Il comparto obbligazionario ha mostrato segni di confusione, con i rendimenti dei titoli di debito in aumento a seguito delle dichiarazioni del Presidente della Federal Reserve, Jerome Powell, che ha aperto alla possibilità di un ulteriore rialzo dei tassi per contrastare un'inflazione ancora troppo elevata.
Gli investitori sono ora in attesa dei dati preliminari degli indici Pmi per ottobre, sia per l'area euro che per gli Stati Uniti. Nel mese di settembre, tutti gli indici erano al di sotto della soglia critica dei 50 punti.
Gli occhi degli investitori sono puntati sulla prossima riunione della Bce, prevista per giovedì, durante la quale molti analisti si aspettano un rallentamento nell'incremento dei tassi di interesse. Infine, sono attesi i risultati trimestrali di alcune importanti aziende, tra cui Microsoft, Alphabet, 3M, Ge, Coca Cola e Novartis.
(Redazione)