Un'intensa sequenza di dati macroeconomici influenzano le performance delle borse asiatiche. Diverse piazze asiatiche all'avvio presentano un quadro contrastato. Il Nikkei e il Kospi registrano timidi rialzi, rispettivamente dello 0,47% e dello 0,08%, mentre l'Hang Seng scende leggermente sotto la parità (-0,03%), seguito dal calo dello Shanghai (-0,14%) e dello Szse Component (-0,3%). Sul fronte valutario, il dollaro continua a perdere terreno rispetto allo yen, attestandosi a quota 147.
PMI in Cina
In Cina, l'indice Pmi manifatturiero si è contratto per il secondo mese consecutivo a novembre, segnalando che la seconda economia del mondo non ha ancora superato le sue difficoltà e potrebbe aver bisogno di ulteriori misure di sostegno da parte del governo. L'indice è sceso a 49,4 a novembre, contro i 49,5 di ottobre, come rivelato dall'Ufficio Nazionale di Statistica. Questo dato è inferiore alla previsione media degli analisti, che era di 49,7.
La Banca di Corea
Intanto, in Corea del Sud, la banca centrale ha deciso di mantenere il tasso di riferimento al 3,5% per la settima volta consecutiva, un risultato in linea con le previsioni degli economisti. Nonostante un'inflazione più alta del previsto, la Banca di Corea prevede un suo progressivo rallentamento. Inoltre, la banca centrale ha espresso il suo ottimismo in merito all'attenuazione delle preoccupazioni legate alle politiche restrittive della Federal Reserve statunitense e ai rischi geopolitici.
Vendite al dettaglio Giapponesi
In Giappone, le vendite al dettaglio di ottobre sono aumentate, ma a ritmo più lento rispetto all'inizio dell'anno, mentre la produzione industriale è cresciuta più del previsto. Le vendite al dettaglio sono aumentate del 4,2% il mese scorso, un dato inferiore alla stima di consenso che prevedeva un aumento del 5,9%. Questo è stato il ritmo più lento di crescita delle vendite al dettaglio giapponesi da dicembre 2022. Al contrario, la produzione industriale ha registrato un aumento dell'1% a ottobre, superando le previsioni di un aumento dello 0,8%.
Occhi puntati su OPEC+
Infine, l'attenzione si rivolge all'OPEC+, con il petrolio che registra lievi rialzi durante la sessione asiatica. Il Brent è risalito a quota 83 dollari e il Wti a 78 dollari. L'Organizzazione dei Paesi Esportatori di Petrolio e i suoi alleati si riuniranno giovedì per discutere le future strategie di produzione. L'incontro, inizialmente previsto la scorsa settimana, è stato rinviato a causa del conflitto in Medio Oriente e delle tensioni interne. L'Arabia Saudita ha infatti esercitato pressioni sui membri dell'OPEC+ affinché riducessero le loro quote, incontrando però la resistenza degli altri Paesi.
(Redazione)