La Borsa di New York ha chiuso la scorsa seduta in calo, con il Dow Jones che ha registrato un calo dello 0,37%, l'S&P 500 dello 0,48% e il Nasdaq Composite dell'0,82%. Un importante fattore ribassista è stato il dato sui prezzi alla produzione, che ha superato le attese e ha riacceso i timori sull'inflazione, riducendo al contempo le probabilità di un imminente taglio dei tassi da parte della Fed.
Tra i titoli in evidenza, Applied Materials ha registrato un aumento del 6,35%. Il gruppo californiano, principale fornitore mondiale di strumenti per la produzione di chip, ha riportato nel primo trimestre dell'esercizio 2024 profitti netti in crescita da 1,72 miliardi a 2,02 miliardi di dollari e da 2,02 a 2,41 dollari per azione. L'eps rettificato è salito da 2,03 a 2,13 dollari, superando il consensus degli analisti. Il CEO Gary Dickerson si aspetta che l'azienda continui a beneficiare negli anni a venire dello sviluppo tecnologico nel settore dei chip.
Al contrario, Nike ha registrato una flessione del 2,40% dopo l'annuncio di tagliare oltre 1.600 posti di lavoro per ridurre i costi. DoorDash ha segnato un calo dell'8,13%, nonostante una trimestrale migliore del previsto, mentre Roku ha registrato un calo del 23,81, prevedendo una perdita per azione nel primo trimestre.
Dal punto di vista macroeconomico, i prezzi alla produzione sono saliti dello 0,9% annuo a gennaio, in leggero rallentamento rispetto al mese precedente ma sopra le attese degli economisti. Le licenze edilizie hanno mostrato una flessione mensile dell'1,5%, mentre i nuovi cantieri hanno registrato un crollo del 14,8% mensile. L'Università del Michigan ha riportato un indice di fiducia dei consumatori a febbraio di 79,6 punti.
Nell'arco della settimana, il Dow Jones ha perso lo 0,11%, l'S&P 500 lo 0,42% e il Nasdaq Composite l'1,34%.
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