Piazza Affari ha chiuso in negativo, con vendite nel settore del risparmio gestito ma con performance positive per le aziende petrolifere. Il FTSE MIB ha segnato un calo dello 0,5%, mentre il FTSE Italia All-Share, il FTSE Italia Mid Cap e il FTSE Italia STAR hanno registrato rispettivamente una diminuzione dello 0,5%, dello 0,3% e dello 0,7%.
I mercati azionari europei sono stati misti, con l'Euro Stoxx 50 invariato, il FTSE 100 in aumento dello 0,3%, il DAX in calo dello 0,4%, il CAC 40 in aumento dello 0,1% e l'IBEX 35 in calo dello 0,3%. I future sugli indici azionari americani sono stati incerti, con il S&P 500 invariato, il NASDAQ 100 in aumento dello 0,3% e il Dow Jones Industrial in calo dello 0,1%.
Nei mercati azionari asiatici, l'indice Nikkei 225 ha chiuso in rialzo dello 0,77%, mentre l'indice CSI 300 di Shanghai e Shenzhen ha terminato in calo dello 0,90% e l'Hang Seng di Hong Kong è salito dello 0,78%. L'euro è sceso ai minimi dal venerdì mattina rispetto al dollaro, con l'EUR/USD che si attesta intorno a 1,0830.
I BTP hanno registrato miglioramenti, con un rendimento del decennale al 3,77% (rispetto al 3,82% della chiusura precedente) e lo spread sul Bund a 152 punti base (rispetto a 153 punti base). Finecobank ha avuto un inizio di settimana difficile, con una diminuzione del 4,8% a 13,30 euro, che rappresenta il minimo dal 13 dicembre.
Azimut Holding ha registrato una diminuzione del 1,4% a 25,52 euro, dopo che Barclays ha abbassato la raccomandazione da "overweight" a "equalweight" con un target price aumentato da 25,40 a 27,10 euro. I titoli nel settore petrolifero hanno registrato performance positive, nonostante un calo del prezzo del petrolio.
Eni è salita del 1,4%, Tenaris dello 0,1%, Saipem dell'1,8% e d'Amico International Shipping del 2,5%. Saras è invece scesa dello 0,9% a 1,6360 euro, penalizzata dalla decisione di Intesa Sanpaolo di abbassare la raccomandazione sul titolo da "buy" a "hold" con un target price aumentato da 1,55 a 1,71 euro, oltre alla notizia della vendita di azioni da parte del socio Urion Holdings.
Buzzi Unicem ha registrato un aumento del 3,4% a 31,98 euro, raggiungendo il terzo massimo storico consecutivo. Banca Akros ha confermato il giudizio "neutral" con un target price passato da 30 a 33 euro. Anche Cementir è aumentata dell'1,4%, facendo leva sul rally di Holcim, che ha registrato un aumento del 4,6% in vista della quotazione a Wall Street del suo business in Nordamerica entro il primo semestre del 2025.
Negli Stati Uniti, l'indice Dallas Fed (manifatturiero) sarà pubblicato alle 16:30.
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