Borsa italiana in calo, FTSE MIB scende del 1,3% raggiungendo minimi da dicembre.

17/01/2024 10:22

Borsa italiana in calo, FTSE MIB scende del 1,3% raggiungendo minimi da dicembre.
La borsa italiana, rappresentata dal FTSE MIB, ha registrato una diminuzione del 1,3% rispetto all'inizio di dicembre. Anche gli altri indici azionari italiani, come il FTSE Italia All-Share, il FTSE Italia Mid Cap e il FTSE Italia STAR, hanno sperimentato una flessione del 1,3%. I mercati azionari europei hanno mostrato un calo significativo: l'Euro Stoxx 50 ha registrato una diminuzione del 1,3%, il FTSE 100 del 1,7%, il DAX del 1,3%, il CAC 40 del 1,4% e l'IBEX 35 del 1,6%.
Inoltre, i futures sugli indici azionari americani hanno riportato risultati negativi, con il S&P 500, il NASDAQ 100 e il Dow Jones Industrial che hanno segnato rispettivamente -0,5%, -0,8% e -0,4%. Nella seduta precedente, gli indici principali degli Stati Uniti hanno chiuso in calo, con il S&P 500, il NASDAQ Composite e il Dow Jones Industrial che hanno registrato rispettivamente -0,37%, -0,19% e -0,62%.

Anche il mercato azionario giapponese è stato in calo, con l'indice Nikkei 225 che ha chiuso a -0,40%. Le borse cinesi hanno subito una forte ribasso, con l'indice CSI 300 di Shanghai e Shenzhen che ha registrato un calo del 2,18% e l'Hang Seng di Hong Kong del 3,71%. L'euro si è indebolito rispetto al dollaro, raggiungendo il minimo dal 13 dicembre a 1,0855.
Attualmente, l'EUR/USD si attesta intorno a 1,0865. I BTP e lo spread hanno evidenziato un peggioramento significativo, con il rendimento del decennale che si è attestato al 3,90% (rispetto al 3,78% della chiusura precedente) e lo spread sul Bund che ha raggiunto i 160 punti base (156 punti base nella chiusura precedente).

Le aziende petrolifere hanno avuto un avvio debole, con il prezzo del greggio che si è avvicinato ai minimi da giovedì scorso. I future hanno mostrato un prezzo di 77,20 dollari al barile per il Brent e di 71,50 dollari al barile per il WTI. Tra le aziende petrolifere, Tenaris e Saipem hanno registrato una diminuzione del 1,4%, mentre Saras ha segnato un calo del 1,4%.
D'Amico, invece, è stata più resistente, segnando un aumento dello 0,2% grazie alla situazione di tensione nel Mar Rosso e alla conseguente pressione al rialzo sui noli marittimi. Nonostante le indiscrezioni secondo cui Eni e le altre tre compagnie coinvolte nella gestione del giacimento Kashagan (Shell, ExxonMobil e TotalEnergies) sarebbero vicine a un accordo con il Kazakhstan per evitare una possibile sanzione ambientale da 5 miliardi di dollari, il titolo Eni ha registrato una diminuzione del 1,4%.

Telecom Italia, invece, ha avuto un avvio positivo, con un aumento del 1,6%, grazie all'assenso del governo italiano per l'esecuzione dell'operazione di "cessione di NetCo" e alla firma del transaction agreement con Optics BidCo. Domani, il consiglio di amministrazione di Telecom si riunirà per avviare i lavori per il rinnovo dei componenti.
Secondo Reuters, si valuterà la possibilità di ridurre i membri da 15 a 9. L'amministratore delegato Pietro Labriola mira alla riconferma, ma Vivendi (che è il primo azionista con il 24% ma senza rappresentanti nel consiglio di amministrazione) sembra essere contraria. Le utility hanno subito vendite a causa dell'aumento dei rendimenti, e anche Enel ha registrato una diminuzione del 1,8%.

Secondo i quotidiani, il gruppo sta valutando la possibilità di interrompere l'uscita dall'Argentina dopo un incontro tra l'amministratore delegato Flavio Cattaneo e il neo presidente del Paese sudamericano Javier Milei. Leonardo ha registrato una diminuzione del 1,6% a 16,83 euro, nonostante il rapporto di Goldman Sachs che ha confermato il giudizio neutrale ma ha aumentato il target da 14,30 a 18,00 euro.
WeBuild, invece, ha avuto una buona performance, con un aumento dell'1,1%, grazie alle indiscrezioni sulle commesse in Arabia Saudita per un ammontare di 5 miliardi di dollari. Oggi sono previsti alcuni importanti indicatori macroeconomici: alle 11:00 saranno pubblicati i dati sull'inflazione nell'eurozona.

Negli Stati Uniti, alle 14:30 saranno pubblicate le vendite al dettaglio e l'indice dei prezzi delle importazioni, alle 15:15 la produzione industriale, alle 16:00 le scorte delle imprese e l'indice NAHB sul mercato immobiliare, alle 20:00 sarà pubblicato il Beige Book della Fed e alle 22:30 saranno resi noti i dati sulla variazione settimanale delle scorte di petrolio (API).
Inoltre, alle 16:15 ci sarà un intervento di Christine Lagarde della BCE.

(NEWS Traderlink)

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