La borsa di Tokyo è sotto pressione, mentre l'indice Hang Seng della borsa di Hong Kong registra un aumento del 2,62%. A Hong Kong, si distingue il rialzo di Alibaba Health, il titolo migliore sul listino, che registra un aumento dell'8%. L'indice Nikkei 225 della borsa di Tokyo, invece, è il peggiore dell'azionario asiatico, con una diminuzione dello 0,46%. Le borse di Sidney e Seoul registrano rispettivamente un aumento dello 0,36% e dello 0,09%.
È evidente una fuga dalla borsa di Tokyo da parte degli investitori esteri. I dati pubblicati dal Japan Exchange Group, l'autorità che gestisce la borsa di Tokyo, non sono affatto confortanti. La scorsa settimana, gli investitori esteri hanno venduto azioni per un valore di 913 miliardi di yen, pari a 6,1 miliardi di dollari, più del triplo rispetto alla settimana precedente. È stata la vendita di azioni più intensa dalla settimana che è terminata il 10 marzo scorso, quando il collasso della banca americana delle start-up SVB-Silicon Valley Bank ha scosso il mondo intero. Nella stessa settimana, l'indice Topix della borsa di Tokyo è diminuito del 2,2%, mentre negli Stati Uniti l'indice S&P 500 è diminuito del 2,9%.
Oggi sono stati pubblicati i dati sulle vendite al dettaglio, la produzione industriale e la fiducia dei consumatori in Giappone. Le vendite al dettaglio sono aumentate dello 0,1% a agosto rispetto al mese precedente, risultando peggio delle previsioni degli analisti (+0,4%) e rallentando rispetto all'aumento precedente del 2,2%. Su base annua, le vendite sono aumentate del 7%, superando le previsioni del consensus (+6,6%) e mantenendo lo stesso ritmo di luglio. La produzione industriale in Giappone è rimasta stabile a agosto rispetto al mese precedente, superando le previsioni degli economisti (-0,8%) e migliorando rispetto alla diminuzione precedente del 1,8%. Su base annua, la produzione industriale è diminuita del 3,8%, superando la previsione di un calo del 4,6%, ma peggiorando rispetto alla diminuzione del 2,4% precedente. Anche l'indice della fiducia dei consumatori ha registrato un rallentamento, scendendo a settembre a 35,2 punti rispetto ai 36,2 punti precedenti.
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