Borsa e psicologia: quale è il titolo del giorno
Sono le parole che vengono utilizzate sia per la gestione di rubriche finanziarie che tra operatori professionali ma anche tra amici al bar.
Esternazioni che possono avere un senso se inserite nel giusto contesto; altrimenti possono rivelarsi anche molto dannose.
Perché questa affermazione?
Il trader, in particolar modo il trader professionista, si pone (di mestiere) quotidianamente (anche più volte al giorno) questo quesito.
Ovviamente, tutto ciò ha un senso in quanto, proprio per le caratteristiche operative, la ricerca del rendimento immediato (o comunque nel più breve tempo possibile) è la finalità di questa tipo di approccio ai mercati.
Insomma, l’obiettivo del trader è quello di portare a casa il maggior guadagno nel minor tempo.
Ecco perché, in questa ottica, l’individuazione del titolo del giorno, non solo ha un senso ma è essenziale.
Il trader monitora, studia, cerca, capta, intuisce, anticipa.
Che sia per sé o in qualità di gestore di un fondo con approccio aggressivo al mercato, poco importa: la sostanza rimane pressoché invariata perchè il fine è quello di investire al meglio le risorse e ottenere ritorni nel lasso di tempo più breve.
Borsa e psicologia: il risparmiatore medio
Se la domanda se la pone il risparmiatore medio, magari non proprio avvezzo ai mercati o con una esperienza limitata, allora sì che possono sorgere problemi anche rilevanti.
Psicologicamente parlando, l’attrattività del guadagno è qualcosa di magnetico che riesce a celare (o a sottacere) i rischi cui si va incontro.
Lo spirito di emulazione (nei confronti degli amici, di conoscenti) e il non volersi considerare inferiori agli altri (se tutti guadagnano, perché io no?) sono le altre molle che fanno scattare l’impulso.
Impulso che, se non suffragato da competenze, come già evidenziato, può rivelarsi anche devastante: la scelta emotiva come boomerang in grado di fare molto male.
L’adrenalina, la fa da padrona anche se, nel momento in cui, l’acquisto viene portato a termine, si confonde con un misto di ansia e paura.
Ci si inizia a porre delle domande, ignorando il fatto che, probabilmente, è già troppo tardi anche perché, nell’eventualità, il danno è già stato fatto.
Parte quindi l’atteggiamento quasi ossessivo compulsivo nei confronti della quotazione del titolo che si è acquistato: e, se per caso, il prezzo anziché salire denota un ritracciamento o una discesa scatta il panico.
Borsa e psicologia: come va il mercato oggi?
Si iniziano a seguire i mercati con un misto di apprensione e paura.
Ci si interroga sul perché si sia deciso di agire e di comprare proprio quella azione (ragionamenti che si sarebbero dovuti fare a monte) e non ci si riesce a dare una risposta oggettiva.
I sensi di colpa man mano si impadroniscono del proprio “io”, ma la realtà è dura da accettare, da digerire, da mandare giù.
La sfortuna, il contesto generale, il vicino, l’amico, il conoscente: sono tutti i primi responsabili, a turno.
Si perde lucidità, ci si sofferma su aspetti futili e inutili: il tutto mentre il tempo scorre e, quando si realizza ciò che è accaduto veramente, è probabilmente troppo tardi per porre rimedio.
La borsa non è un gioco d’azzardo, ma un mezzo per investire i propri risparmi: non scordiamolo mai.