L'Alto rappresentante dell'Unione Europea per gli affari esteri e la politica di sicurezza, Josep Borrell, ha sollecitato la Cina a rimediare agli squilibri economici e commerciali. Ha avvertito che se ciò non dovesse avvenire, l'Europa potrebbe accelerare i suoi sforzi per ridurre la dipendenza dalla Cina, un'azione che potrebbe non essere del tutto positiva.
Borrell si trova in Cina per un viaggio della durata di tre giorni, durante il quale affronterà questioni delicate come il commercio, l'Ucraina e i diritti umani. Ha affermato, rivolgendosi agli studenti dell'Università di Pechino, che è nell'interesse di entrambe le parti trovare un terreno di incontro per risolvere la questione degli squilibri nelle relazioni economiche e commerciali.
Il viaggio di Borrell in Cina, che è stato rinviato due volte, ha inizio una settimana dopo che l'UE ha lanciato un'indagine sulle sovvenzioni alle importazioni cinesi di veicoli elettrici. Questa mossa ha suscitato le ire di Pechino. Inoltre, il deficit commerciale record di 426,08 miliardi di dollari tra l'UE e la Cina, la seconda economia mondiale, è uno dei principali nodi nelle relazioni tra le due potenze. A questo si aggiungono le tensioni generate dai legami stretti della Cina con la Russia, in seguito all'invasione dell'Ucraina.
Borrell ha posto alla Cina la questione di come rendere meno conflittuale la reciproca interdipendenza economica. Ha sottolineato che è fondamentale, ora più che mai, che l'UE e la Cina collaborino. Nonostante la Cina sia stata etichettata da Bruxelles come "concorrente economico e rivale sistemico", entrambe le parti sono intenzionate a riaprire il dialogo, interrotto dalla pandemia, in un contesto di crescenti tensioni geopolitiche.
Borrell è atteso a un incontro con il ministro degli Esteri cinese Wang Yi, durante il quale discuteranno di vari temi, tra cui l'accesso al mercato, l'Ucraina, Taiwan, il clima e la crisi nel Medio Oriente. Questo rappresenterà il primo dialogo strategico di alto livello tra l'UE e la Cina negli ultimi due anni.
(Redazione)