Con il crollo della produzione a livello internazionale, i prezzi dell'olio extravergine di oliva sono aumentati del 42%. Questo è il prodotto che ha subito maggiori incrementi di prezzo nel carrello della spesa delle famiglie. Secondo il report di Coldiretti "Prezzi, l'autunno caldo dell'extravergine", i dati Istat di settembre confermano questa tendenza.
Il vicepresidente del Consiglio Matteo Salvini, il ministro della Salute Orazio Schillaci, lo Sport Andrea Abodi e il presidente della Cei Matteo Maria Zuppi, insieme al presidente della Coldiretti Ettore Prandini, hanno partecipato al Villaggio contadino al Circo Massimo a Roma, dove è stata effettuata la prima spremitura dell'olio degli antichi romani dalle olive del Colosseo, di Villa Adriana a Tivoli e di Pompei.
Migliaia di agricoltori provenienti da tutta Italia hanno sostenuto la candidatura della cucina italiana a patrimonio immateriale dell'umanità dell'Unesco. L'aumento dei prezzi dell'olio extravergine di oliva è dovuto alla scarsa raccolta all'estero, in particolare nella penisola iberica, che è il principale produttore ed esportatore mondiale.
Per garantire la sovranità alimentare del Paese e proteggere i portafogli degli italiani, Coldiretti e Unaprol hanno previsto accordi di filiera per piantare un milione di nuovi alberi di olivo in tutta la Penisola. L'obiettivo è aumentare la produzione e ridurre la dipendenza dall'estero. Attualmente, infatti, il 75% dell'olio d'oliva consumato in Italia è di origine straniera.
Le importazioni italiane di olio d'oliva dall'estero hanno raggiunto il record di oltre 2,2 miliardi di euro nel 2022, con un aumento del 20% nei primi sei mesi del 2023. Questa situazione espone l'Italia alle fluttuazioni delle produzioni estere e alle speculazioni dei mercati internazionali. La Spagna, ad esempio, dovrebbe avere una produzione di circa 765 mila tonnellate, il 34% in meno rispetto alla media degli ultimi quattro anni.
Anche la Turchia e la Grecia registrano una diminuzione della produzione di olio d'oliva rispetto all'anno precedente. Solo la Tunisia sembra in ripresa, con una produzione che potrebbe superare le 200 mila tonnellate. Questa situazione internazionale, combinata alla riduzione delle scorte, fa prevedere un ulteriore aumento dei prezzi dell'olio extravergine di oliva, che ha già raggiunto livelli record.
Secondo il presidente di Unaprol, David Granieri, si è creata una situazione senza precedenti, con produzioni scarse, scorte basse e inflazione, che ha fatto schizzare i prezzi dell'extravergine d'oliva, raddoppiando quelli degli oli di origine comunitaria. L'Italia è uno dei principali consumatori di olio extravergine di oliva al mondo, con circa 480 milioni di chili.
Il Paese rappresenta il 15% dei consumi mondiali, secondo i dati del Consiglio internazionale dell'olio (IOC). Tuttavia, meno della metà degli italiani (44%) controlla attentamente l'etichetta d'origine per assicurarsi di acquistare un extravergine ottenuto da olive Made in Italy. Coldiretti e Unaprol invitano a scegliere le produzioni Made in Italy e a verificare attentamente l'etichetta per sostenere l'economia e l'occupazione nel Paese.
È importante leggere attentamente le etichette e acquistare extravergini a denominazione di origine protetta (DOP) e indicazione geografica protetta (IGP), in cui sia indicato chiaramente che sono stati ottenuti al 100% da olive italiane. In alternativa, è possibile acquistare direttamente dai produttori olivicoli, nei frantoi o nei mercati di Campagna Amica, dove è possibile assaggiare l'olio extravergine d'oliva prima dell'acquisto e apprezzarne le caratteristiche positive.
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