Davanti alla fine della stagione dei bonus, come annunciato dal premier Giorgia Meloni, agevolazioni come il bonus ristrutturazione non avranno vita lunga nei prossimi mesi.
Purtroppo già dal 2025 proprio questo bonus subirà una bella sforbiciata, e un'altra ancora qualche anno dopo. Così facendo, il risparmio fiscale di questa misura diventerà in futuro praticamente irrisorio.
Vediamo come cambierà il bonus ristrutturazione a partire dal 2025, e negli anni successivi.
Per saperne di più in merito all'argomento, consigliamo di approfondire al meglio la questione con questo video YouTube, con ringraziamento al canale del Geometra Danilo Torresi.
Bonus ristrutturazione 2025, come cambia il prossimo anno
Il bonus ristrutturazione per diversi anni è rimasto sempre fisso alla sua attuale aliquota del 50% e al suo massimale di spesa di 96mila euro.
E questo grazie alle disposizioni del decreto legge 63/2013, che ha innalzato questi due parametri rispetto a quanto previsto dalla normativa di base nel TUIR, il Testo Unico delle Imposte sui Redditi.
Ma a meno che il Governo non provveda a rinnovare il bonus ristrutturazione con gli stessi identici parametri il prossimo anno, a partire dal 1 gennaio 2025 il bonus passerà al 36%, e con massimale di spesa a 48mila euro.
In poche parole, tra il 31 dicembre 2024 e il 1 gennaio 2025 il bonus perderà ben 14 punti percentuali e 48mila euro di massimale.
Sebbene non avrà lo stesso destino di questi bonus edilizi che nel 2025 saranno disponibili addirittura con la percentuale del 65%, almeno il bonus ristrutturazione sarà ancora disponibile rispetto ad altre agevolazioni che dal prossimo anno scompariranno nel "nulla".
Come ad esempio il bonus verde, o addirittura lo stesso bonus mobili, richiedibile "insieme" al bonus ristrutturazione: anche quest'agevolazione rischia di scomparire il prossimo anno se non viene rinnovata dal Governo.
Bonus ristrutturazione, nuovo taglio a partire dal 2028
Purtroppo i tagli non si limitano al solo 2025. Quasi un caso unico tra le agevolazioni edilizie, il bonus ristrutturazione subirà un nuovo taglio nel 2028.
Per farla breve, tra poco più di tre anni il bonus perderà altri 6 punti percentuali, scendendo così al 30%. E così rimarrà fino al 31 dicembre 2033.
Un taglio inaspettato, ma a senso se si considera che tutte le agevolazioni fiscali stanno costando decine di miliardi di euro allo Stato.
Stando addirittura agli ultimi dati presentati nel Piano strutturale di bilancio (come riporta l'ANSA), gli oneri (ad esempio) del Superbonus peseranno ogni anno circa 40 miliardi sulle Casse dello Stato.
Pertanto, l'Esecutivo ha convenuto non solo di tagliare ove possibile per limitare quest'emorragia di agevolazioni e crediti vari, ma anche di disincentivare il ricorso alle detrazioni fiscali da parte di tutti i contribuenti.
Anche da parte di chi ne avrebbe diritto a causa della propria "bassa" capienza fiscale.
Bonus ristrutturazione, quanto si perderà dal 2025
Non è difficile stimare l'eventuale perdita di risparmio dovuta da tutti questi tagli in arrivo a partire dal 2025 e dal 2028.
Per chi sta facendo dei lavori e deve continuarli nei prossimi anni, la riduzione del massimale e della percentuale potrebbe complicare notevolmente la situazione.
Se quest'anno il risparmio fiscale era sui 48mila euro, dal prossimo anno con il 36% di aliquota e il massimale a 48mila euro, si scenderà a 17.280 euro. In pratica 30.720 euro in meno di risparmio.
A sua volta, per il periodo con percentuale al 30%, il risparmio scenderà a 14.400 euro: altri 2.720 euro in meno, e di conseguenza altri 2.880 euro da spendere.
Pertanto, se prima con 96mila euro di spese potevamo spendere massimo 48mila euro, dal 2025 la spesa passerà a 78.720 euro (appunto i 48mila euro non coperti dal massimale più i 30.720 euro fuori dall'aliquota).
A sua volta, dal 2028 fino al 2033, la spesa arriverà a 81.600 euro (i 2.880 euro in più di spesa). In pratica avremo dallo Stato poco più di un sesto di prima.