Bonus mamme 2025, nuovi chiarimenti dall'INPS per le lavoratrici con figli

Niccolò Mencucci Niccolò Mencucci - 04/02/2025 10:15

Bonus mamme 2025, nuovi chiarimenti dall'INPS per le lavoratrici con figli

L'INPS ha pubblicato recentemente un messaggio in cui mette il punto su alcuni aspetti del bonus mamme, l'esonero contributivo per le lavoratrici con figli a carico.

Ad oggi, infatti, non era ancora chiaro cosa sarebbe successo quest'anno per le mamme lavoratrici con due figli a carico, già beneficiarie del bonus.

Con questo messaggio, l'INPS precisa una volta per tutte la loro situazione, e anche qualche altro aspetto sul bonus mamme.

Per saperne di più in merito all'argomento, consigliamo di approfondire al meglio la questione con questo video YouTube, con ringraziamento al canale di Studio associato Porelli - consulenza del lavoro.

Bonus mamme 2025, nuovi chiarimenti dall'INPS per le lavoratrici con figli

Stando a quanto riportato dal Messaggio 401/2025 del 31 gennaio, il bonus mamme previsto dall'articolo 1 comma 181 della Legge di Bilancio 2024, riguarderà quest'anno esclusivamente le mamme con 3 o più figli.

Per queste lavoratrici infatti l'esonero contributivo trova applicazione "fino al 31 dicembre 2026". Mentre quello per le mamme con due figli "ha cessato di avere applicazione alla data del 31 dicembre 2024".

Per avere quindi il bonus mamme nel 2023, oltre ad avere 3 figli, bisognerà essere titolari di un rapporto di lavoro a tempo indeterminato in qualità di dipendente (pubblico o privato).

Inoltre, il figlio più giovane tra i tre dovrà avere meno di 18 anni per l?intero periodo di validità dell?esonero, ovvero fino al 31 dicembre 2026.

Se, durante il periodo di validità del bonus, la lavoratrice dovesse avere un terzo (o ulteriore) figlio, oppure ottenerne l?adozione o l?affido, potrà usufruire del beneficio "a decorrere dal mese di realizzazione di tale evento".

In poche parole, la lavoratrice potrà beneficiare del bonus se il più piccolo non compie 18 anni entro il 2026. O se durante il biennio fa nascere o adotta/prende in affido un altro bambino.

Bonus mamme 2025, novità dalla Legge di Bilancio

Oltre a queste precisazioni per il "primo" bonus mamme, l'INPS ha fatto chiarezza anche sulle novità della Legge di Bilancio 2025, che ha introdotto un nuovo "bonus mamme" stavolta per altre tipologie di lavoratrici.

Rispetto alla versione precedente, quest'anno le lavoratrici dipendenti e autonome (tranne quelle titolari di lavoro domestico) possono richiedere un esonero parziale dei contributi IVS (ovvero quelli per l?invalidità, la vecchiaia e i superstiti a carico del lavoratore) anche con soli due figli a carico.

Ma in questo caso scattano ulteriori requisiti. Le lavoratrici dovranno infatti avere una retribuzione o reddito imponibile ai fini previdenziali "non superiore all?importo di 40.000 euro su base annua".

Inoltre, l'esonero spetta fino al mese del compimento del decimo anno di età del figlio più piccolo. E questo vale solo per il biennio 2025-2026.

A partire dal 2027, anche questo esonero contributivo spetterà solo alle madri lavoratrici con tre o più figli, ma in tal caso, il bonus durerà "fino al mese del compimento del diciottesimo anno di età del figlio più piccolo?.

Inoltre, se si è già beneficiato del bonus mamme previsto dalla Legge di Bilancio 2024, non si potrà richiedere anche questo in vigore dal 2025.

Bonus mamme 2025, a quanto ammonta quest'anno l'esonero

Anche se è passato ormai un mese dal varo della Legge di Bilancio 2025, ancora non è stato reso noto l'ammontare dell'esonero contributivo previsto con il bonus mamme.

E questo perché le modalità attuative dello sgravio sono rimesse ad un apposito decreto del Ministro del Lavoro, di concerto con il MEF (Ministro dell?Economia e delle Finanze).

Come giustamente precisa Italia Oggi, i ministeri avrebbero dovuto adottare un decreto "entro trenta giorni dalla data di entrata in vigore della Legge".

Sempre in questo decreto saranno definite, oltre alla misura dell'esonero contributivo, anche le modalità per il riconoscimento dello stesso e le procedure per il rispetto del limite di spesa, che, ricordiamo, quest'anno ammonta a 300 milioni di euro annui.

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