Annunciata da mesi e confermata nella Legge di Bilancio 2024, sembra che del bonus mamme 2024 ancora non ci sia traccia nella busta paga delle lavoratrici.
Un mistero? In realt qualcosa di ancora pi semplice. Ma anche se si spiega il motivo in merito a questo "ritardo", la domanda rimane: quando si potr avere il bonus in busta paga?
Per questo, oltre a capire il perch di questa mancata mensilit, vedremo anche quando il bonus mamme 2024 sar disponibile nel cedolino del proprio stipendio.
Se vuoi saperne di pi in merito all'argomento, ti suggerisco di approfondire al meglio la questione con questo video YouTube, con ringraziamento al canale Lavoro e Diritti
Bonus mamme 2024, perch non arriva in busta paga
Stando a quanto riportato nella stessa Legge di Bilancio, il bonus mamme 2024 doveva gi partire con il cedolino di gennaio 2024.
Ricordiamo che si tratta di una misura che permette alle lavoratrici dipendenti di beneficiare di un esonero dei contributi a carico.
Doveva in linea teorica scattare direttamente sul cedolino di gennaio, ma cos non stato.
Il motivo per non da individuare in un'inversione a U da parte dell'Esecutivo, bens dal fatto che ancora non c'era la circolare INPS apposita.
Riporta l'agenzia LaPresse, "dopo un approfondimento sulla gestione del trattamento dei dati ai fini della privacy e un confronto con il Ministero del Lavoro", l?Istituto ha poi provveduto alla sburocratizzazione delle procedure, cos da rendere noto anche quale fosse il procedimento previsto per richiedere il bonus mamme 2024.
Infatti, con la pubblicazione del Messaggio 27/2024 INPS, si pu ufficializzare l'avvio del bonus mamme 2024, e quindi dello scatto contributivo sulla busta paga.
Bonus mamme 2024, quando arriva in busta paga
Se come lavoratrice speravi di vedere applicata la riduzione direttamente sullo stipendio di gennaio, purtroppo dovrai attendere quello del mese dopo.
Sulle tempistiche si spera che la rata buona, in cui la lavoratrice potr trovare il bonus mamme 2024 in busta paga, sia quella di febbraio.
E si spera perch non assicurato che con la comunicazione dei dati richiesti dall'INPS si arrivi in tempo per garantire fin da subito la disposizione dell'esonero contributivo.
Riprendendo la Circolare in questione, al punto 7, si sottolinea come le titolari del bonus possano comunicare al loro datore di lavoro "la volont di avvalersi dell?esonero, rendendo noti al medesimo datore di lavoro il numero dei figli e i codici fiscali di due o tre figli.".
Sar poi compito dei datori "esporre nelle denunce retributive l?esonero spettante", tramite la loro compilazione con le informazioni relative ai codici fiscali di due o tre figli.
L'esposizione dei dati sar per "a partire dal flusso Uniemens di competenza febbraio 2024", segnalando eventualmente il mese di riferimento per il conguaglio.
E qui c' una nota dell'INPS, in merito alla valorizzazione dei mesi di gennaio 2024 e febbraio 2024 (se arretrati):
"[la valorizzazione] pu essere effettuata nei flussi Uniemens dei tre mesi successivi alla pubblicazione della presente circolare (marzo, aprile, maggio 2024)".
Se si aggiunge anche che, quanto comunicato verr posto al vaglio dell'INPS, che provveder con i vari Enti preposti di effettuare i controlli di coerenza di quanto dichiarato, la rata di febbraio potrebbe non essere cos assicurata.
Rimane comunque assicurato il recupero della rata di gennaio e febbraio, anche se si va per arretrato e ci si ritrovi il bonus solo nei mesi successivi.
Bonus mamme 2024, a quanto ammonta
In attesa che il bonus mamme 2024 arrivi sulla tua busta paga, ricordiamo che l'esonero riguarda solo la parte relativa al contributo sull'Invalidit, Vecchiaia e Superstiti a carico del dipendente privato (o FAP, Fondo Adeguamento Pensioni, se pubblico).
Un 9,19% (o 9,49% per le aziende in Cassa Integrazione Straordinaria con pi di 15 dipendenti) il cui importo effettivo cambia a seconda della tua RAL.
Con limite massimo di 3mila euro, parliamo di una copertura mensile di soli 250 euro, una franchigia che limita cos l'esonero alle lavoratrici con uno stipendio alto.
E questo perch, superata la quota, il resto non sar tagliato, e rimarr come trattenuta.
A titolo d'esempio, supponiamo che come lavoratrice hai 20mila euro di RAL, quindi con 1.538 euro lordi ogni mese (tredicesima inclusa).
Avresti ben 141 euro esonerati di IVS a carico, e quindi 1.833 euro a fine anno.
Di contro, con una RAL da 35mila euro, circa 2.692 euro, si arriverebbe quasi al limite, con un esonero di circa 247,39 euro.
Oltre, non si potrebbe avere ulteriori sconti.
Va detto per che la parte tributaria ne trarrebbe "vantaggio".
Con questo taglio alla parte contributiva, che riduce come detrazione l'imponibile fiscale, ci sarebbe a sua volta l'aumento degli oneri fiscali.
Ovviamente questo dipende dalla possibilit di avere un ulteriore sconto a livello fiscale.
Si pensi al taglio dell'IRPEF dal 25 al 23%, pi la possibilit di richiedere il taglio contributivo al 6-7% previsto per tutti i lavoratori entro i 25-35 mila euro di reddito.