Bonus 2025, tre importanti agevolazioni (forse) non ci saranno il prossimo anno

Niccolò Mencucci Niccolò Mencucci - 28/11/2024 09:15

Bonus 2025, tre importanti agevolazioni (forse) non ci saranno il prossimo anno

Difficilmente il Governo farà marcia indietro in merito a questi 3 bonus che, fino ad oggi, non risultano nella Manovra di Bilancio.

Pertanto, a meno di una sorpresa dell'ultim'ora, toccherà dire addio a queste tre agevolazioni, che fino ad oggi hanno permesso alle famiglie di risparmiare molti soldi sull'acquisto di dispositivi e sull'accesso a servizi importanti.

Vediamo bene quali sono, e in cosa consistevano fino ad oggi.

Per saperne di più in merito all'argomento, consigliamo di approfondire al meglio la questione con questo video YouTube, con ringraziamento al canale di Bonus e Pagamenti.

Bonus 2025, il Governo non riconferma queste 3 agevolazioni

Parliamo di tre bonus che in questi anni sono stati molto utili per chi voleva farsi una propria linea di casa o comparsi un nuovo decoder spendendo quasi nulla, o addirittura per risparmiare sul riscaldamento di casa.

Ci riferiamo infatti al bonus internet, al bonus decoder e al bonus pellet. In pratica, tutte le agevolazioni che erano state riconfermate con la Legge di Bilancio 2024, ma che ad oggi non risultano all'interno della Manvora di quest'anno, almeno stando a quanto riportato ad oggi nei principali media.

Andando per ordine, il primo favorisce l?accesso alla banda larga, per le famiglie che non dispongono di alcun servizio di connettività o che hanno una connessione lenta oppure che intendono attivare un nuovo abbonamento fibra. Non serve l'ISEE, e il beneficio è di 100 euro da applicare in fattura.

Il secondo, ovvero il bonus decoder, è un'agevolazione dal valore di 50 euro, previsto solo per l'acquisto di TV e decoder idonei alla ricezione di programmi televisivi con i nuovi standard trasmissivi (DVBT-2/HEVC).

Anche se la scadenza per la richiesta del bonus è datata 31 dicembre 2024, ad oggi i fondi per ulteriori domande sono ormai esauriti.

Per finire abbiamo il bonus pellet, che in realtà è solo una riduzione dell?aliquota IVA dal 22% al 10% per l?acquisto di pellet. Valida fino a fine febbraio 2024, al momento l'Esecutivo non ha dato conferma di un suo possibile rinnovo.

Bonus 2025, quali bonus sono stati confermati

Tralasciando i bonus edilizi riconfermati, quelli previsti per le famiglie sono ad esempio:

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    il bonus nascita 2025, ovvero la Carta dei nuovi nati,

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    la Carta Dedicata a Te,

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    il bonus elettrodomestici.

Nel primo caso, si tratta della Carta prevista per le famiglie con figli appena nati e con ISEE inferiore a 40mila euro.

Per loro la misura è di 1000 euro una tantum, anche se ancora non è chiaro se si tratterà di un voucher per la spesa o direttamente di una soluzione in contanti.

Per quanto riguarda la Carta Dedicata a Te, viene rinnovata anche nel 2025 con una dote di 500 milioni di euro la misura a sostegno delle famiglie con ISEE inferiore a 15mila euro e con figli a carico.

Inoltre, è previsto il prossimo anno un bonus che permetterà l'accesso a un rimborso pari al 30% della spesa sostenuta per l?acquisto di grandi elettrodomestici, con tetto massimo 100 euro (200 euro per le famiglie con un ISEE non superiore a 25.000 euro annui).

Aggiungiamo infine i vari fringe benefit confermati per i neoassunti che si spostano oltre il proprio Comune di Residenza, ben oltre i 100 km. La soglia di esenzione è 2.000 euro nel caso di lavoratori con figli a carico, e di 1.000 euro per tutti gli altri.

Bonus 2025, quanto si potrà risparmiare il prossimo anno

Tralasciando le detrazioni fiscali, e contando soltanto i bonus sopramenzionati, le famiglie italiane potranno risparmiare sicuramente non meno di 1.600 - 1.700 euro, a patto che abbiano i requisiti per ognuno di questi bonus.

Una somma che copre completamente la perdita delle agevolazioni che non sono state confermate.

Se vogliamo anche aggiungere i bonus edilizi per i lavori di ristrutturazione o efficientamento energetico, purtroppo le stime saranno meno precise.

E questo per via delle doppie aliquote che scatteranno a partire dal 1 gennaio per tutte le richieste da parte di proprietari di "prime" o "seconde case".

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