Bollette in calo ma gli italiani restano all'erta

L'ARERA annuncia riduzioni delle bollette

I comunicati dell'ARERA, temutissimi fino a qualche mese fa, hanno riservato ultimamente indicazioni incoraggianti. Ieri l'Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente ha annunciato che grazie "all'andamento medio del mercato all'ingrosso italiano nel mese di marzo 2023 e per i consumi dello stesso mese" la bolletta del gas di marzo per famiglia tipo (consumo pari a 1.400 metri cubi all'anno) in regime di tutela subirà una diminuzione del -13,4% rispetto a febbraio.

La flessione si somma a quelle di gennaio (-34,2%) e febbraio (-13%).

Buone notizie anche per quanto riguarda l'elettricità, dato che il prezzo di riferimento per la famiglia tipo (consumo pari a 2.700 kWh all'anno e potenza impegnata di 3 kW) in regime di tutela nel secondo trimestre del 2023 si riduce del 55,3%.
Ricordiamo inoltre che il governo ha prolungato l'azzeramento degli oneri di sistema delle utenze gas per tutto il secondo trimestre.

Scenario in miglioramento ma il futuro non è assicurato

Scenario in miglioramento quindi per le utenze energetiche dopo la crisi originata dalla guerra in Ucraina e dal conseguente balzo delle quotazioni di petrolio e, soprattutto, gas.

Per contrastare gli aumenti delle bollette, ma non solo, gli italiani si sono dati da fare, andando alla ricerca di soluzioni per risparmiare. Si tratta di un'abitudine sana, da non perdere anche perché lo scenario geopolitico è in continua evoluzione e le agevolazioni decise dai governi attuale e passato prima o poi scompariranno.

Caccia al risparmio

Grazie a Internet e ai vari comparatori disponibili quasi il 33% di coloro che hanno risposto a un recente sondaggio commissionato da Facile.it agli istituti di ricerca mUp Research e Norstat sono riusciti a ridurre i costi dell'elettricità, mentre la percentuale si abbassa al 26% circa per quanto riguarda le spese per il gas.

Nella ricerca di soluzioni per ridurre il costo sostenuto per le utenze essenziali a quanto pare gli italiani si sono fatti prendere la mano e hanno iniziato a mettere sotto esame anche altre spese, come ad esempio (e sorprendentemente) quella per la pay tv.

Oltre il 24% di chi ha risposto al sondaggio ha rivisto e corretto questo capitolo e oltre il 16% pensa che lo farà in futuro.