BoJ conferma l'allentamento della politica monetaria nei verbali

Nel corso dell'incontro che si è tenuto il 15 e il 16 giugno tra i membri della Bank of Japan (BoJ), conferme sono state ricevute circa l'intenzione dell'istituto di continuare con la sua politica di allentamento monetario. Questo, nonostante l'insediamento del nuovo governatore Kazuo Ueda avvenuto ad aprile. A giugno, la BoJ aveva già accennato alla possibilità di un addolcimento della sua politica, cosa che è stata poi effettivamente attuata durante l'incontro della scorsa settimana. In quell'occasione, è stato deciso di mantenere il tasso di rendimento dei titoli di stato decennali a circa lo 0,50%, come era già stato stabilito a dicembre.

La BoJ ha però assicurato che ci sarà una maggiore flessibilità nella sua politica, dichiarando che tratterà il limite massimo come un punto di riferimento piuttosto che come un confine invalicabile. Questo cambiamento, tuttavia, non va interpretato come una mossa verso un cambiamento radicale della politica di allentamento monetario, adottata all'inizio del 2016, che ha portato al costo del denaro in negativo.
Bloomberg osserva che, quando nel 2013 è stata attuata la politica di allentamento monetario più aggressiva della storia moderna, l'allora governatore Haruhiko Kuroda aveva posto l'attenzione sul raggiungimento di un tasso di inflazione del 2%. In quel momento, si pensava che tale esperimento avrebbe avuto una durata limitata a un paio di anni.

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