BCE: segnali positivi da inflazione e crescita ma occhio ai rischi

24/06/2024 17:46

BCE: segnali positivi da inflazione e crescita ma occhio ai rischi

La BCE taglia i tassi ma...

La scorsa settimana la BCE ha pubblicato il Bollettino Economico mensile numero 4 del 2024, il primo dopo la riduzione dei tassi ufficiali decisa nella riunione del Consiglio Direttivo del 6 giugno.
I tassi erano fermi da nove mesi dall'ultimo incremento a settembre scorso e da allora "l’inflazione è diminuita di oltre 2,5 punti percentuali e le prospettive di inflazione sono notevolmente migliorate" e pertanto l'Eurotower ha ritenuto "opportuno moderare il grado di restrizione della politica monetaria".

...la politica monetaria rimane restrittiva

Le condizioni di finanziamento restano comunque restrittive, dato che "malgrado i progressi degli ultimi trimestri, persistono forti pressioni interne sui prezzi per l’elevata crescita delle retribuzioni, e l’inflazione resterà probabilmente al di sopra dell’obiettivo (2%, ndr) fino a gran parte del prossimo anno".

Al momento le previsioni dello staff di economisti indicano per l'eurozona "l’inflazione complessiva, in media, al 2,5 per cento nel 2024, al 2,2 nel 2025 e all’1,9 nel 2026", mentre il dato core, che esclude energia e alimentari, è stimato a "2,8 per cento nel 2024, del 2,2 nel 2025 e del 2,0 nel 2026".

Timidi segnali di crescita

Di contro il PIL è previsto in crescita dello 0,9 per cento nel 2024, dell’1,4 nel 2025 e dell’1,6 nel 2026.

L'attività economica ha dato timidi segni di risveglio nel primo trimestre, dopo 5 di stagnazione, con il PIL a +0,3%, grazie soprattutto al settore servizi. Inoltre "Secondo le informazioni più recenti la crescita è destinata a proseguire nel breve periodo, a un ritmo superiore rispetto a quello precedentemente previsto".
Buone le indicazioni sul mercato del lavoro con occupazione in crescita dello 0,3% e creazione di circa 500 mila posti di lavoro. L'ultimo dato sul tasso di disoccupazione, quello del mese di aprile, si è attestato al 6,4 per cento, il più basso dall’introduzione dell’euro.

I rischi restano alti

Situazione incoraggiante quindi ma solo nel breve periodo dato che "I rischi per la crescita economica [...] restano orientati verso il basso nel medio termine".

Le guerre Russia-Ucraina e in Medio Oriente "rappresentano significative fonti di rischio geopolitico". Inoltre la congiuntura dell'eurozona "risentirebbe di un indebolimento dell’economia mondiale o dell’acuirsi delle tensioni commerciali tra le maggiori economie".

Cosa farà la BCE

Le prossime mosse della BCE "saranno basate sulla valutazione del Consiglio direttivo circa le prospettive di inflazione, alla luce dei nuovi dati economici e finanziari, la dinamica dell’inflazione di fondo e l’intensità della trasmissione della politica monetaria" senza vincolarsi a un percorso dei tassi predeterminato.

© TraderLink News - Direttore Responsabile Marco Valeriani - Riproduzione vietata

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