BCE continua a monitorare l'inflazione nonostante un calo

01/11/2023 08:30

BCE continua a monitorare l'inflazione nonostante un calo

Per il presidente della Bundesbank la BCE deve continuare a mantenere i tassi d'interesse alti

Joachim Nagel, presidente della Bundesbank, ha dichiarato che la Banca centrale europea deve continuare a mantenere i tassi d'interesse alti per un periodo sufficientemente lungo.

In un discorso preparato per un think-tank economico a Berlino, Nagel ha sottolineato che, nonostante il significativo calo dell'inflazione negli ultimi 12 mesi, questa non è stata ancora sconfitta.

Nagel ha dichiarato: "La nostra politica monetaria restrittiva sta funzionando, ma non dobbiamo mollare troppo presto.

Piuttosto, i tassi di interesse di riferimento dovranno rimanere a un livello sufficientemente alto per un periodo sufficientemente lungo."

Nagel ha affermato che è ancora troppo presto per dire se i tassi abbiano raggiunto il loro picco

Nonostante alcuni colleghi abbiano sperato che il rialzo dei tassi del mese scorso fosse l'ultimo, Nagel ha affermato che è ancora troppo presto per dire se i tassi abbiano raggiunto il loro picco.

I prezzi sono aumentati solo del 2,9% nella zona euro a ottobre, il tasso più lento dal luglio 2021. Anche l'inflazione, al netto dell'energia, degli alimenti, dell'alcol e del tabacco, è scesa, secondo i dati pubblicati oggi.

Queste dichiarazioni indicano che la BCE sta adottando una posizione cauta e potrebbe continuare a mantenere una politica monetaria restrittiva per affrontare le pressioni inflazionistiche nella zona euro.

Yannis Stournaras più aperto di Nagel ad una ipotesi di taglio dei tassi

Yannis Stournaras, membro della Banca Centrale Europea, ha dichiarato che considererebbe un taglio dei tassi d'interesse nel caso in cui l'inflazione nella zona euro dovesse scendere in modo duraturo sotto la soglia del 3%.

In un'intervista al quotidiano economico tedesco Handelsblatt, Stournaras ha posto l'attenzione sulla soglia dell'inflazione a metà del 2024 come punto critico.

Le dichiarazioni di Stournaras indicano che la BCE sta mantenendo un atteggiamento flessibile rispetto alla sua politica dei tassi d'interesse e considererebbe ulteriori misure stimolanti in risposta a un'eventuale diminuzione dell'inflazione.

Questo suggerisce che la BCE potrebbe adottare un approccio basato sui dati nell'affrontare le sfide economiche future nella zona euro.

L'inflazione nella zona euro è scesa al suo livello più basso degli ultimi due anni

Nel mese di ottobre, l'inflazione nella zona euro è scesa al suo livello più basso degli ultimi due anni.

Questa diminuzione è stata principalmente causata dal calo dei prezzi dell'energia e dal rallentamento della domanda dovuto agli elevati tassi di interesse fissati dalla Banca Centrale Europea (BCE).

I dati recenti sembrano supportare l'idea che la BCE abbia terminato il ciclo di aumento dei tassi, che era stato avviato per combattere l'inflazione alimentata dall'aumento dei costi dell'energia, dalla perturbazione delle forniture e dalla ripresa post-pandemia.

L'inflazione si è attestata al 2,9% su base annua a ottobre

In particolare, l'inflazione si è attestata al 2,9% su base annua a ottobre, un calo significativo rispetto al 4,3% del mese precedente, secondo le stime di Eurostat.

Questa diminuzione è stata influenzata dal forte aumento dei prezzi dell'energia registrato un anno prima, che ha avuto un impatto significativo sul confronto annuale.

Anche l'indicatore dell'inflazione che esclude energia, alimenti, alcol e tabacco è sceso dal 4,5% al 4,2%, raggiungendo il livello più basso da luglio 2022.
Questo indicatore è considerato più accurato dalla BCE per valutare la tendenza sottostante.

Tutti gli elementi del paniere dell'inflazione hanno registrato aumenti più moderati rispetto al mese precedente, sebbene il rallentamento sia stato minimo nei servizi, che sono scesi al 4,6% dal 4,7%, probabilmente a causa dell'incremento dei salari.

Nonostante l'inflazione sia ancora lontana dall'obiettivo del 2% fissato dalla BCE, questi dati probabilmente rafforzano la convinzione della banca centrale che l'inflazione si abbasserà gradualmente verso il proprio obiettivo entro il 2025.

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