Batterie eternamente cariche: Betavolt rivoluziona il futuro dell'energia

Redazione Traderlink Redazione Traderlink - 26/02/2024 14:15

Batterie eternamente cariche: Betavolt rivoluziona il futuro dell'energia

Se raggiungesse le giuste economie di scala per la sua commercializzazione globale, la tecnologia proposta da Betavolt potrebbe rappresentare una vera rivoluzione. Questa azienda cinese è all'avanguardia nel campo dell'energia e potrebbe cambiare radicalmente i sistemi di accumulo energetico, riducendo il consumo e aumentando la durata delle batterie fino a cinquant'anni, eliminando così il bisogno di riciclarle. Betavolt ha recentemente presentato un prototipo di una batteria basata su un radionuclide, un dispositivo in grado di alimentare gli smartphone per decenni senza mai doverli ricaricare. Questa tecnologia viene già utilizzata in alcuni settori, come quelli dei pacemaker e delle missioni spaziali, ma le sue dimensioni e la sua potenza hanno finora impedito una sua diffusione su larga scala. Il modello presentato, chiamato BB100, è una batteria di piccole dimensioni che eroga 100 microwatt e 3 Volt. 

L'obiettivo è incrementare la potenza fino a 1 Watt entro i prossimi due anni. La batteria utilizza un isotopo di nichel-63, il quale si trasforma in rame alla fine del processo, non producendo alcun tipo di scarto dannoso. Funziona in un range di temperature molto ampio, da -60 a 120 gradi Celsius. Un punto di forza di questa batteria è l'assenza di radiazioni in uscita, il che potrebbe permettere il suo utilizzo anche in campo medico. Non solo gli smartphone, ma anche droni e veicoli elettrici potrebbero beneficiare di questa tecnologia, eliminando la necessità di ricariche frequenti. Nonostante il dispositivo sia stato definito come il "primo sistema di energia atomica miniaturizzato al mondo", non ha nulla a che fare con le reazioni di fissione e fusione nucleari. Questo fattore potrebbe favorire la transizione verso l'elettrico nel settore dell'automobile. Tuttavia, ci sono alcune questioni da risolvere. 

Francesco Vellucci, responsabile del laboratorio Sistemi e Tecnologie per la Mobilità Sostenibile di Enea, ha avvertito che "siamo a livelli di potenza bassissimi, tipici dell'ambito prototipale, per cui ritengo che sia prematuro parlare di batterie del futuro per i veicoli". Inoltre, Mariano Tarantino, responsabile divisione Sicurezza e Sostenibilità del nucleare di Enea, ha sottolineato che "i giacimenti di Nichel-63 non esistono in natura e, inoltre, come tutti gli elementi radioattivi, decadono nel tempo. Bisognerebbe quindi produrlo mediante reattori nucleari o altre tecnologie di irraggiamento e a quel punto il costo diventerebbe insostenibile". Nonostante questi ostacoli, la Cina intende fare in modo che i veicoli elettrici a batteria dominino il mercato entro il 2035 e che tutti i trasporti pubblici funzionino con energia elettrica. Ma per raggiungere questi obiettivi ambiziosi, saranno necessari ingenti investimenti nel settore, non solo per sviluppare i NEV, ma anche per tutto l'ecosistema che sostiene il settore, compresi l'estrazione di materie prime come il nichel e lo sviluppo di batterie più efficienti.

(Redazione)

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