Banche in rally: BCE, shock tassi non fa paura

20/12/2022 17:29

Banche in rally: BCE, shock tassi non fa paura

Il cambio di rotta della BCE

La BCE ha aumentato nel corso del 2022 i tassi ufficiali del 2,5% dopo anni di politiche super-espansive. L'entità del rialzo assume una valenza rafforzata proprio dalla situazione precedente e anche in vista di ulteriori mosse restrittive preannunciate a chiare lettere dalla presidente Christine Lagarde la scorsa settimana.
Una simile inversione di tendenza potrebbe creare problemi a un settore bancario ormai assuefatto a tassi a breve prossimi o inferiori allo zero. Oggi un articolo comparso sul blog della BCE a firma del vicepresidente Luis de Guindos e di Andrea Enria, presidente del Consiglio di vigilanza della BCE, ha dato una risposta chiara e positiva cui il mercato ha dato immediatamente seguito: l'indice EURO STOXX Banks guadagna infatti circa il 2,6%.

Tassi in aumento: buoni per il margine di interesse

L'analisi prende in considerazione due scenari (forte incremento dei tassi a breve con moderato incremento di quelli a lunga e viceversa) tenendo ferma la più recente previsione dello staff dell'Eurosistema, ovvero rallentamento economico nel 2023 con basso rischio di recessione.

In entrambi i casi il settore bancario dell'eurozona nel suo complesso appare in grado di fronteggiare la situazione. Anzi, nel breve le banche beneficeranno dell'aumento dei tassi: quest'ultimo determinerà infatti un incremento del margine di interesse, ovvero della differenza tra interessi attivi sui prestiti e interessi passivi su depositi e altre forme di raccolta.
In ottica più estesa l'indebolimento dell'economia potrebbe però provocare un peggioramento della qualità degli crediti e quindi un incremento degli accantonamenti (ma solo nel caso di irripidimento della curva dei tassi).

Criticità si rischio di interesse e credit spread

Il Consiglio di vigilanza ha recentemente completato una revisione delle politiche di gestione del rischio di interesse e degli spread di credito.

L'analisi ha evidenziato che i modelli utilizzati spesso sono calibrati su scenari caratterizzati da un livello dei tassi molto basso e quindi potrebbero essere non adeguati per affrontare la nuova configurazione. In particolare, l'uso di derivati per la gestione attivo-passivo e il trattamento contabile di bond governativi, potrebbero causare un deterioramento del valore economico del capitale delle banche.
Il Consiglio di vigilanza terrà sotto controllo le criticità emerse dall'analisi.

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