Banche europee sotto pressione: la BCE ordina a Unicredit di ridurre attività in Russia

La BCE potrebbe ordinare a UniCredit di limitare ulteriormente le sue attività in Russia. La notizia è riportata da Reuters, secondo cui la BCE starebbe cercando di esercitare una maggiore pressione affinché le banche europee cessino le loro operazioni in territorio russo. 

Questo si affianca alle richieste fatte da altri istituti, come la Raiffeisen Bank International (RBI) dell'Austria, la più grande banca occidentale attiva in Russia. Giovedì, RBI ha annunciato che le autorità monetarie europee le chiederanno di ridurre i prestiti e i pagamenti in Russia entro un certo periodo di tempo. Una situazione simile potrebbe presentarsi anche per UniCredit, se dovesse ricevere un ordine giuridicamente vincolante dalla BCE per limitare le sue attività in Russia. Questo sarebbe l'ultimo passo prima dell'imposizione di sanzioni da parte della BCE. 

Due anni dopo l'invasione dell'Ucraina da parte della Russia, le autorità di regolamentazione europee stanno cercando di far sì che le istituzioni finanziarie taglino i legami economici con Mosca. I Paesi occidentali hanno intensificato le sanzioni contro la Russia e il G7 sta considerando come utilizzare i beni sovrani russi congelati per finanziare l'Ucraina. Tuttavia, due delle principali banche della regione, RBI e UniCredit, continuano a operare in Russia, attirando l'attenzione delle autorità statunitensi. Entrambe le banche sono presenti in Russia dal crollo dell'Unione Sovietica. 

L'amministratore delegato di UniCredit, Andrea Orcel, ha dichiarato a febbraio che la strategia della banca in Russia non è cambiata e che l'istituto sta continuando a ridimensionare le sue attività. La divisione russa di UniCredit ha registrato un utile pre-tasse di 890 milioni di euro nel 2023, rappresentando circa il 7,7% del totale del gruppo. L'utile pre-tasse era di 210 milioni di euro nel 2021, prima dello scoppio del conflitto.

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(Redazione)