Gilles Moëc, AXA Group Chief Economist e Head of AXA IM Research Bill Dudley, ex vicepresidente del FOMC della Fed, ha esortato la Fed a considerare un taglio dei tassi già questa settimana, in risposta ai segnali di debolezza nell'economia statunitense, in particolare nella capacità di spesa delle famiglie a basso reddito. Concordiamo sull'idea che i recenti dati del PCE (Personal Consumption Expenditures) possano giustificare un cambiamento nella politica monetaria della Fed. Non abbiamo mai creduto nell'ottimismo del mercato, che prevedeva numerosi tagli nel 2024, ma abbiamo anche rifiutato l'idea che non ci sarebbero stati tagli quest'anno.
I dati del PIL del secondo trimestre sono stati probabilmente "troppo positivi" per spingere il FOMC a una risposta d'emergenza. Tuttavia, Jay Powell potrebbe affrontare le critiche di una "mossa tardiva" annunciando un taglio a settembre, avviando così un processo di "rimozione delle restrizioni".
Ci concentriamo anche sulla difficoltà della Fed di continuare a tagliare nel 2025, specialmente se Donald J. Trump dovesse essere rieletto. La corsa presidenziale negli Stati Uniti si sta intensificando e, sebbene non prevediamo che le questioni economiche domineranno i dibattiti nei prossimi mesi, il risultato delle elezioni avrà un impatto significativo sull'economia globale.
In questo contesto, analizziamo il comunicato del Plenum del Partito Comunista Cinese, che sembra confermare l'attenzione di Pechino sul lato dell'offerta dell'economia. Riteniamo che la domanda interna continui a rappresentare un punto debole per la Cina e notiamo che sempre più Paesi, anche nel Sud globale, stanno adottando misure contro le importazioni di prodotti cinesi.
Questa settimana si svolgeranno anche le riunioni della Bank of England e della Bank of Japan, in un contesto macroeconomico poco chiaro. Prevediamo che la BoE potrebbe ridurre i tassi di 25 punti base, ma che la decisione sarà molto discussa, dato il possibile dissenso interno del MPC. La BoJ, d'altra parte, deve accelerare la normalizzazione della sua politica per sostenere la valuta, ma l'economia rimane mediocre. Riteniamo che un drastico taglio degli acquisti di obbligazioni, portandoli a 3.000 miliardi al mese, combinato con un rialzo dei tassi, sarebbe eccessivamente restrittivo.
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