Banca d'Italia: PIL mondiale al traino degli USA

17/04/2024 18:09

Banca d'Italia: PIL mondiale al traino degli USA

Economia mondiale sostenuta dagli USA

La Banca d'Italia ha pubblicato oggi il Bollettino Economico n. 2 del 2024 recente le informazioni congiunturali più recenti aggiornate all’11 aprile scorso. Dal rapporto emergono alcune considerazioni interessanti.
Vediamo quali ma prima un rapido sunto dell'analisi del contesto macro. La congiuntura mondiale ha presentato nei primi mesi del 2024 segnali di miglioramento evidenti soprattutto nel settore servizi.

Buono lo stato di salute dell'economia USA con consumi elevati e mercato del lavoro in condizioni brillanti.

Sicuramente meno solido lo stato di salute della Cina dove la domanda risente della crisi del mercato immobiliare. Sul fronte dei prezzi delle materie prime energetiche (tanto importante per l'evoluzione dei prezzi al consumo) assistiamo da inizio a un incremento del prezzo del petrolio favorito dalle tensioni in Medio Oriente e a una flessione di quello del gas, tendenza quest'ultima che però da inizio aprile sembra intenzionata a cambiare direzione.

Eurozona e Italia: crescita stagnante

Nell'eurozona la congiuntura resta in fase di stagnazione, situazione che perdura dalla parte finale del 2022.

Di positivo c'è che l'inflazione continua a scendere ma i comparti manifatturiero e costruzioni si confermano deboli, mentre in quello dei servizi si ravvisano segnali di recupero.

In questo contesto l'Italia si muove in sintonia con l'eurozona, ovvero con una crescita risicata caratterizzata da consumi in calo e investimenti in accelerazione nella parte finale del 2023 soprattutto nel settore costruzioni che ha beneficiato dell’accelerazione dei lavori in vista della riduzione degli incentivi fiscali.

Le stime della Banca d'Italia per i primi mesi del 2024 segnalano un'espansione del PIL ancora lenta, con un contributo positivo dei servizi a fronte della perdurante debolezza della manifattura.

Spunti interessanti sull'inflazione

Il Bollettino preannuncia la creazione di una nuova misura di fondo dell’inflazione da parte degli economisti di Via Nazionale, l'Underlying Composite Inflation (UCI).
L'indice si pome come obiettivo quello di individuare la dinamica dei prezzi persistente e diffusa tra le componenti del paniere, eliminando le fluttuazioni di durata inferiore a un anno e quelle non connesse con i comovimenti tra le diverse voci. Da una prima stima effettuata per i principali paesi e per l'eurozona si evince che l'inflazione è in calo ininterrotto dal picco di inizio 2023.

Altro spunto interessante che emerge dal rapporto è quello relativo alle possibili conseguenze sui prezzi dell'escalation militare in Medio Oriente e nel Mar Rosso.

Anche in uno scenario pessimistico l'effetto sull'inflazione nell'eurozona sarebbe limitato: con noli marittimi stabilmente su livelli superiori al picco raggiunto in aprile i prezzi al consumo dell'eurozona salirebbero dello 0,3%.

© TraderLink News - Direttore Responsabile Marco Valeriani - Riproduzione vietata

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