Azioni: il significato di fair value
Si legge e si sente parlare molto spesso del cosiddetto fair value in relazione ai titoli azionari.
Sicuramente i risparmiatori più avvezzi alle tematiche finanziarie conoscono il significato di questa terminologia ma è probabile che, coloro che si avvicinano al mondo degli investimenti in maniera saltuaria o meno approfondita, fatichino a comprenderne il senso.
Quando si parla di fair value, ci si riferisce a quello che dovrebbe essere il valore equo di un determinato bene.
Certo, perché non si usa questa terminologia esclusivamente per i titoli azionari, bensì, più genericamente, può essere utilizzata per qualunque altro bene o attività.
Ciò che deve essere posto in risalto è il fatto che, la conoscenza è essenziale, per poter investire al meglio.
Se vogliamo usare il linguaggio contabile previsto dall’IFRS, il fair value rappresenta quel valore che si potrebbe introitare nel momento in cui si cede una attività o che si dovrebbe sborsare per il trasferimento di una passività in una normale operazione di mercato tra operatori al momento della valutazione.
Azioni: a cosa serve il fair value
A cosa serve il fair value? Ovvero, ha una qualche utilità?
La risposta non può che essere affermativa anche perché, è sufficiente leggere le analisi o le valutazioni delle banche d’affari o dei singoli analisti finanziari, per comprendere il valore oggettivo di questa terminologia.
Innanzitutto, il fair value è importante perché si tratta di un valore il più oggettivo possibile che valuta un bene indipendentemente dal valore di mercato in un determinato momento.
La sua funzione è quella di essere un riferimento essenziale per quelli che saranno i flussi di cassa dei periodi futuri e viene paragonato al prezzo di mercato per comprendere se un titolo sia o meno valutato in modo equo.
Se, ad esempio il fair value di una azione è superiore al valore corrente della stessa, significa che questa ha margini di apprezzamento (almeno secondo i principi contabili).
Viceversa, se un titolo ha un fair value inferiore alla quotazione di mercato, significa che quella azione è già sovra quotata e quindi, secondo i principi contabili e prospettici, sarebbe opportuno probabilmente dirottare altrove le proprie attenzioni.
Fair value: come si calcola
Come si può calcolare il fair value? Si tratta di una operazione particolarmente complessa?
In effetti non esistono formule univoche o specifiche per calcolare questo parametro di riferimento, bensì differenti modalità di approccio.
Si può, ad esempio, utilizzare il metodo di mercato, andando a vedere il prezzo di scambio relativo a transazioni (attività o passività) di mercato simili a quella che si sta prendendo in esame.
Oppure, si può avere un approccio cosiddetto di reddito, stimando i flussi di cassa futuri e applicando un cosiddetto tasso di sconto che tenga in considerazione i possibili scenari negativi che potrebbero verificarsi.
Infine, l’ultimo metodo è quello che si definisce di costo, ovvero quello che prende in esame la stima dei costi che vengono richiesti ad una società per rimpiazzare una determinata attività.
In ogni caso, il fair value è un elemento da prendere in considerazione quando si valuta l’investimento in una singola azione.
Poi, il mercato potrà anche avere reazioni irrazionali, ma gli elementi oggettivi, ai fini di una valutazione complessiva, servono come il pane.