AutoNation, il più grande rivenditore di auto negli Stati Uniti, ha subito una brusca caduta a Wall Street, nonostante i risultati del secondo trimestre abbiano superato le aspettative del mercato. Tuttavia, ciò che ha maggiormente contribuito alla debolezza del titolo è stata la preoccupazione su un possibile declino dei margini di profitto.
Nel trimestre terminato il 30 giugno, AutoNation ha registrato un eps rettificato di 6,29 dollari, nettamente superiore ai 5,91 dollari previsti dal consenso di FactSet.
I ricavi sono rimasti sostanzialmente inalterati, attestandosi a 6,89 miliardi di dollari, rispetto ai 6,78 miliardi previsti dal consenso di Refinitiv. Tuttavia, il margine lordo per veicolo è crollato del 24,4% su base annua, poiché AutoNation ha dovuto offrire sconti per attirare clienti in un contesto di costi del denaro elevati e un'inflazione costante.
Le spese dell'azienda sono aumentate, rappresentando il 63% dei profitti lordi, rispetto al 61% del primo trimestre e ben al di sopra del 55% dello stesso periodo dell'anno precedente.
Venerdì, alla Borsa di New York, il titolo AutoNation ha chiuso con un calo del 12,33%. Questo calo rappresenta una netta inversione di tendenza rispetto alle performance positive dei trimestri precedenti e solleva dubbi sulla sostenibilità dei margini di profitto dell'azienda nel lungo termine.
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