Aumento del 7% delle sofferenze aziendali in banche italiane, superando 1 miliardo.

Il rapporto mensile sul credito evidenzia un aumento delle rate non pagate da famiglie e imprese, crescita di 2 miliardi da gennaio 2023 a gennaio 2024. Le imprese mostrano ritardi significativi, con pesanti conseguenze sul mercato del credito. I mutui registrano un calo di 3 miliardi, generando preoccupazioni per il mercato immobiliare. Il vicepresidente Spadafora critica la politica monetaria della Bce, sottolineando i danni provocati.
Le sofferenze bancarie delle aziende sono aumentate di oltre 1 miliardo di euro, segnalando una difficoltà crescente nel gestire l'indebitamento finanziario con tassi in aumento. I prestiti bancari destinati ad imprese e famiglie hanno registrato un crollo significativo, mentre le sofferenze nette degli istituti di credito sono salite del 16%. Calano i mutui e i prestiti personali, mentre il credito al consumo registra un aumento. Il totale dei finanziamenti è sceso da 1.329 miliardi a 1.283 miliardi.

Il rapporto mensile realizzato da Unimpresa mostra un calo significativo degli impieghi bancari ai privati, con una diminuzione di 49,1 miliardi in un anno. I prestiti destinati alle aziende sono diminuiti sia a breve che a lungo termine, mentre i mutui per le famiglie hanno registrato una flessione di 12,2 miliardi. Il rapporto tra sofferenze nette e totale degli impieghi al settore privato è peggiorato, segnalando una crescita preoccupante.
La politica monetaria restrittiva della Bce ha generato conseguenze negative sul fronte del credito ammalorato, con un aumento delle sofferenze nette delle banche di 2,1 miliardi. Le sofferenze delle famiglie e delle imprese sono diminuite, ma i crediti deteriorati riconducibili alle aziende sono cresciuti. Il rapporto tra sofferenze nette e il totale degli impieghi al settore privato è peggiorato, evidenziando una situazione critica.

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