La Borsa di New York ha chiuso la seduta in rialzo grazie ai buoni dati sull'attività manifatturiera. Il Dow Jones ha guadagnato lo 0,97%, l'S&P 500 l'1,25% ed il Nasdaq Composite l'1,30%.
Tra i titoli in evidenza, Qualcomm ha registrato una perdita del 4,98%. Il produttore di chip ha riportato risultati per il primo trimestre dell'esercizio 2024 con profitti netti in crescita, passando da 2,2 miliardi di dollari, pari a 1,98 dollari per azione, a 2,8 miliardi di dollari, ovvero 2,46 dollari per azione. L'eps rettificato si è attestato a 2,75 dollari, superando i 2,37 dollari previsti dagli analisti. I ricavi sono aumentati da 9,46 a 9,94 miliardi di dollari, superando le aspettative degli analisti, che erano di 9,51 miliardi di dollari.
Le preoccupazioni sulla possibile perdita di quote di mercato in Cina e il declassamento da parte di Citigroup hanno generato vendite sul titolo di Qualcomm.
Merck & Co ha registrato un aumento del 4,67%. Il gruppo farmaceutico ha chiuso il quarto trimestre con un inatteso utile regolato di 0,03 dollari per azione, rispetto al consenso del mercato che prevedeva una perdita di 0,11 dollari per azione. È stata anche superata la stima sull'eps regolato per il 2024, che è risultato essere tra 8,44 e 8,59 dollari, rispetto agli 8,42 dollari previsti dal consenso.
Dopo la chiusura di Wall Street, Apple (+1,33%), Amazon (+2,63%) e Meta Platforms (+1,19%) hanno pubblicato i loro risultati.
Sul fronte macroeconomico, le nuove richieste di sussidi di disoccupazione negli Stati Uniti sono aumentate a 224.000 nella settimana chiusa il 28 gennaio, rispetto alle 215.000 precedenti e alle 214.000 attese dal mercato.
La produttività, escluso il settore agricolo, nel quarto trimestre del 2023 è cresciuta del 3,2% rispetto al trimestre precedente, contro il 4,9% della lettura finale del terzo trimestre e il 2,5% previsto dal consenso. Il costo del lavoro, escluso il settore agricolo, è aumentato dello 0,5% nel quarto trimestre del 2023, rispetto al calo dell'1,1% nel terzo trimestre e all'aumento dell'1,7% previsto dal consenso.
Secondo S&P Global, l'indice PMI manifatturiero definitivo a gennaio si è attestato a 50,7 punti, superando i 50,3 punti preliminari e i 47,9 punti di dicembre, nonché le aspettative del mercato che erano di 50,3 punti.
L'Institute for Supply Management (ISM) ha comunicato che l'indice manifatturiero a gennaio si è fermato a 49,1 punti, rispetto ai 47,1 punti di dicembre e ai 47,0 punti previsti dal consenso.
Il Census Bureau ha comunicato che la spesa in costruzioni a dicembre è aumentata dell'0,9% rispetto al mese precedente, dopo l'incremento dell'0,9% di novembre e rispetto all'aumento dell'0,5% previsto dal consenso.
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