Dal 2025, il sistema dell’Assegno Unico INPS per i figli subirà alcune modifiche significative. L’Assegno Unico Universale, introdotto nel 2022, è uno strumento di sostegno economico dedicato alle famiglie con figli a carico.
Dunque anche per il prossimo anno, questo beneficio rimane centrale nella politica familiare italiana, ma è importante conoscere le nuove modifiche che verranno introdotte.
Le nuove novità puntano a garantire maggiore equità e a semplificare il quadro fiscale per le famiglie italiane, evitando che i benefici possano essere attributi soltanto a pochi.
Ecco allora nel dettaglio come cambierà il sistema dell’Assegno Unico INPS e cosa comporterà questa modifica per i nuclei familiari. Prima però vi lasciamo al video YouTube di Bonus e Pagamenti sulle altre novità inerenti al calcolo ISEE.
Assegno Unico INPS, novità in arrivo dal 2025: ecco cosa cambia
L’Assegno Unico erogato dall’INPS rappresenta un supporto essenziale per le famiglie italiane: a dirlo sono i dati diffusi nelle ultime settimane.
Nei primi otto mesi del 2024, l'INPS ha erogato il beneficio a 6,2 milioni di famiglie, coprendo circa 9,9 milioni di figli per un totale di 13,1 miliardi di euro.
In media le cifre erogate per figlio variano da 57 euro, nel caso di assenza di ISEE o superamento della soglia massima, fino a 224 euro per le famiglie con ISEE basso (inferiore a 17.090,61 euro per il 2024).
Questo strumento è accessibile a cittadini italiani, europei e extracomunitari con permessi di soggiorno idonei e offre sostegno fino al compimento del 21° anno d’età, con condizioni specifiche per studenti, tirocinanti o disoccupati. Inoltre, non ci sono limiti di età per i figli con disabilità a carico
Ma dal 2025, saranno introdotte alcune modifiche: in particolare gli importi percepiti non saranno più conteggiati nel calcolo dell’ISEE (Indicatore della Situazione Economica Equivalente).
Si perché attualmente l’ISEE, utilizzato per valutare la situazione economica di una famiglia, include tra i redditi anche l’Assegno Unico.
Questo significa che i beneficiari, pur ricevendo il sostegno, potevano vedersi alzare l'indicatore, compromettendo l’accesso ad altre agevolazioni legate all’ISEE, come il bonus asilo nido o le riduzioni universitarie.
Con il 2025, questa dinamica cambia radicalmente: infatti l’Assegno Unico non verrà più considerato come "reddito" ai fini dell’ISEE e ciò determinerà un accesso più facile ad altri benefici.
Assegno Unico INPS, perché questa modifica è importante
La modifica sull’Assegno Unico INPS si basa sull’idea di rafforzare il sostegno alle famiglie, evitando un effetto paradossale: quello di penalizzare proprio chi usufruisce di un aiuto economico. La riforma che esclude l’Assegno Unico dal calcolo ISEE punta dunque a evitare penalizzazioni fiscali riducendo l’impatto fiscale sui beneficiari.
Dal 2025, dunque l’uscita dell’Assegno Unico dal calcolo ISEE porterà vantaggi concreti come il maggior accesso ai bonus.
infatti le famiglie con un ISEE più basso potranno accedere con più facilità ad agevolazioni come il Bonus asilo nido, avere sconti su mense scolastiche e trasporti ma anche agevolazioni universitarie.
E poi particolari benefici avranno i nuclei con più figli che riceveranno maggiori agevolazioni, senza il rischio di vedere l'ISEE alzarsi artificialmente.
Cosa rimane invariato
La riforma dell’Assegno Unico INPS non modifica però gli importi percepiti, che continueranno a seguire i criteri già in vigore ne tanto meno i requisiti di accesso.
Restano dunque invariati:
- Importo base per ciascun figlio a carico.
- Maggiorazioni per famiglie numerose, figli disabili o madri di età inferiore ai 21 anni.
Tuttavia, le novità sul fronte dell’ISEE consentiranno alle famiglie di beneficiare di una maggiore "trasparenza" tra sostegno e indicatori economici.