L'indice dei prezzi al consumo del Dipartimento del Commercio per dicembre, un cruciale indicatore dell'inflazione per la Federal Reserve, ha segnalato che il tasso di aumento dei prezzi si è ridotto verso la fine del 2023. Questo dato, rilasciato venerdì, indica un incremento dello 0,2% rispetto al mese precedente, e del 2,9% su base annua, escludendo cibo ed energia.
Inflazione
Nonostante l'inflazione sia rimasta elevata, i dati mostrano un progressivo calo, forse segnalando alla Fed l'opportunità di iniziare a ridurre i tassi di interesse più avanti nell'anno. Dall'analisi dei dati emerge che l'inflazione di base è aumentata dello 0,1% rispetto a novembre, ma il tasso annuo è diminuito dal 3,2%. Il tasso a 12 mesi è il più basso da marzo 2021. Includendo i costi variabili di cibo ed energia, l'inflazione generale è anch'essa aumentata dello 0,2% nel mese e si è mantenuta stabile al 2,6% su base annua.
La reazione del mercato
Nonostante tali dati, il mercato ha mostrato poca reazione, con gli indici azionari che segnalano solo lievi variazioni e i rendimenti dei titoli di stato per lo più in calo. Secondo Joseph Brusuelas, economista capo di RSM, le dinamiche dell'inflazione suggeriscono che la banca centrale raggiungerà il suo obiettivo di inflazione nel breve termine, creando le condizioni per un cambio di politica e l'inizio di una campagna pluriennale di riduzione del tasso di politica verso un intervallo tra il 2,5% e il 3%.
Spesa dei consumatori
Nel frattempo, la spesa dei consumatori è aumentata dello 0,7%, un incremento maggiore rispetto alla stima dello 0,5%, mentre la crescita del reddito personale è diminuita leggermente allo 0,3%, in linea con le previsioni. Questo suggerisce che i consumatori stanno attingendo ai risparmi per coprire le spese. Infatti, il tasso di risparmio personale è sceso al 3,7% per il mese, in calo rispetto al 4,1% di novembre.
Altri dati macro
Tra i dati sull'inflazione, i prezzi delle merci sono diminuiti dello 0,2%, mentre i prezzi dei servizi sono aumentati dello 0,3%, invertendo una tendenza precedente. I prezzi dei cibi sono aumentati dello 0,1% nel mese, mentre i beni e i servizi energetici sono aumentati dello 0,3%. I prezzi dei beni durevoli di lunga durata, come elettrodomestici, computer e veicoli, sono invece diminuiti dello 0,4%.
PIL e PCE
Considerando questi dati insieme a un rapporto separato rilasciato giovedì, che mostra una crescita del prodotto interno lordo del 3,3% nel quarto trimestre, più veloce del previsto, l'intero quadro dipinge un'economia in espansione e un'inflazione che ritorna al target annuale del 2% della Fed.
Sebbene l'indice dei prezzi al consumo del Dipartimento del Lavoro sia ampiamente seguito dal pubblico, i responsabili delle politiche della Fed preferiscono l'indice PCE, che tiene conto dei cambiamenti nelle abitudini di consumo, mentre il CPI misura i prezzi sul mercato.
Conclusioni
L'inflazione è stata un problema persistente sin dall'inizio della pandemia di Covid, con aumenti dei prezzi ai massimi livelli dagli inizi degli anni '80. Inizialmente, la Fed si aspettava che l'accelerazione fosse temporanea, ma ha poi risposto con una serie di aumenti dei tassi di interesse, portando il suo tasso di riferimento al livello più alto in oltre 22 anni. Ora, con il tasso di inflazione in calo, i mercati si aspettano che la Fed inizi a allentare la sua stretta politica.
(Redazione)