Arm Holdings vola in borsa: azioni crescono del 35% grazie a previsioni positive e nuovi chip per intelligenza artificiale

Redazione Traderlink Redazione Traderlink - 08/02/2024 14:15

Arm Holdings vola in borsa: azioni crescono del 35% grazie a previsioni positive e nuovi chip per intelligenza artificiale

Arm Holdings, l'azienda tecnologica britannica, ha registrato un notevole incremento del valore delle sue azioni, che hanno guadagnato fino al 35% nel pre mercato prima di ritracciare leggermente. 

Questo rialzo è dovuto principalmente alle previsioni positive per il quarto trimestre fiscale dell'azienda, che prevede vendite e utili rettificati superiori alle aspettative di Wall Street. Il motivo? I clienti stanno progettando nuovi chip per l'intelligenza artificiale, generando così royalties più elevate.

Le previsioni di Arm per il quarto trimestre indicano vendite medie di 875 milioni di dollari e utili rettificati di 30 centesimi per azione, valori superiori rispetto alle stime di 780,3 milioni di dollari e 21 centesimi per azione. Questo incremento ha portato la capitalizzazione di mercato di Arm a salire di circa 26 miliardi di dollari. 

Attualmente, le azioni dell'azienda vengono scambiate attorno ai 96 dollari, quasi il doppio rispetto all'offerta pubblica iniziale di 51 dollari di settembre. Jason Child, responsabile finanziario di Arm, ha dichiarato che l'azienda ha alzato le sue previsioni di circa 100 milioni di dollari, poiché si prevede che i mercati dell'automobilismo e dell'intelligenza artificiale saranno forti nel quarto trimestre fiscale. 

L'azienda si aspetta che i ricavi derivanti dalle licenze per i chip che alimentano l'intelligenza artificiale nei data center, nei telefoni e nei PC siano un fattore significativo. Bob O’Donnell, presidente e analista capo di TECHnalysis Research, ha dichiarato che i solidi guadagni e le solide previsioni di Arm sono un buon segno sia per l'azienda che per il settore tecnologico in generale. 

Dal 2016, Arm ha diversificato significativamente il suo business, con gli smartphone che ora rappresentano il 35% delle unità complessive spedite, rispetto al 60-50% del 2016.

(Redazione)

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