In generale, con Ape Sociale è possibile andare prima in pensione se si maturano dai 30 ai 36 anni di contributi, anche se tutto questo dipende dalla categoria sociale a cui si appartiene, e soprattutto dal proprio mestiere di provenienza.
Pochi sanno, però, che si può accedere all'Ape Sociale anche con 28 anni di contributi, due anni in meno rispetto alla norma.
Vediamo in quali casi è possibile ridurre il requisito contributivo, e come fare domanda per ritirarsi prima con Ape Sociale.
Per saperne di più in merito all'argomento, consigliamo di approfondire al meglio la questione con questo video YouTube, con ringraziamento al canale di Pensioni & Diritti.
Ape Sociale, puoi andare in pensione anche con 28 anni di contributi: ecco come
Come riporta il sito ufficiale dell'INPS sull'Ape Sociale, è possibile aderire a questo trattamento anche con soli 30 anni di contribuzione, a patto di essere disoccupati, caregiver o invalidi.
Addirittura, per le lavoratrici è possibile uscire con due anni in meno di contribuzione: per le donne è previsto infatti un ulteriore sconto previdenziale che offre una riduzione di 12 mesi per un figlio a carico e di 24 mesi per due o più figli.
In breve, se si è una lavoratrice disoccupata, caregiver o invalida con (almeno) due figli a carico è possibile accedere all'Ape Sociale con soli 28 anni di contributi.
Si tratta di una possibilità che esiste da anni, ed è sancita dalla normativa vigente, in particolare dall'articolo 1, comma 179-bis della legge n. 232 del 2016.
Tra l'altro ritirarsi con 28 anni di contributi è un vantaggio significativo, poiché consente di andare in pensione a 63 anni e 5 mesi con soli 8 anni in più di contribuzione rispetto alla Pensione di Vecchiaia.
In confronto, Opzione Donna richiede 35 anni di contributi per uscire a 61 anni (o 59 anni con due o più figli), mentre Quota 103 ne prevede 41 per andare in pensione a 62 anni.
Ape Sociale, tutti i requisiti per andare in pensione con 28 anni di contributi
bene però precisare che per rientrare nelle categorie di "disoccupato", "caregiver" o "invalido" per l'Ape Sociale bisogna soddisfare alcuni precisi requisiti.
Per essere considerati disoccupati, è necessario aver percepito tutta la Naspi spettante, e aver perso il lavoro per motivi specifici, come il licenziamento individuale o collettivo, il mancato superamento del periodo di prova, le dimissioni per giusta causa e tanti altri.
Inoltre, nel caso di interruzione di un rapporto di lavoro a tempo determinato, occorrono almeno 18 mesi di assunzione negli ultimi 36 mesi.
Per risultare invece caregiver, bisognerà assistere da almeno 6 mesi un parente disabile grave e titolare dei benefici della Legge 104. Il familiare in questione può essere il coniuge, un parente di primo grado o, in alcuni casi, un parente fino al secondo grado.
Infine, per essere riconosciuto come invalido, bisognerà avere un'invalidità riconosciuta non inferiore al 74%.
Ape Sociale, come aderirvi nel 2025
C'è ancora tempo per accedere alla prima scadenza dell'anno per l'Ape Sociale.
Come già anticipato tempo fa, è possibile presentare domanda per l'accesso all'Ape entro il 31 marzo 2025, 15 luglio 2025 e, comunque, non oltre il 30 novembre 2025.
Basta solo accedere al servizio online nel sito ufficiale dell'INPS per avviare la procedura di richiesta del trattamento. In alternativa, è possibile rivolgersi al CAF o a un Patronato abilitato.
Prima però il richiedente dovrà farsi riconoscere le condizioni di accesso al beneficio, in modo da poter poi richiedere l'adesione all'Ape Sociale.
Ricordiamo che per aderire all'Ape Sociale occorrerà essere già in possesso di tutti i requisiti previsti, compresa la cessazione dell'attività lavorativa.
Una volta accettata la domanda, l?indennità decorre dal primo giorno del mese successivo ed è corrisposta per 12 mensilità all'anno, fino al raggiungimento dell'età per la pensione di vecchiaia, per un importo massimo di 1.500 euro al mese.